Jean Aussanaire, Eric Brochard, Clément Gibert: Déraisonnables

Da un'idea di Michel Autran, vignaiolo del Vouvrillon, comunità in val di Loira, e con i buoni uffici dell'ARFI, benemerita (in italiano Associazione alla Ricerca di un Folklore Immaginario, com'è noto), di cui Aussanaire, Brochard e Gibert fanno parte, prende le mosse quest'ottimo album, che contiene la musica composta (e registrata nel marzo 2016) per accompagnare (anche dal vivo) il documentario Le vignoble français, girato fra il 1925 e il 1930.

L'abbinamento fra due ance e contrabbasso induce pressoché fisiologicamente a ipotizzare un clima di marca spiccatamente cameristica, ciò che in effetti è anche, però con grande pienezza (timbrica, dinamica, ecc.), rifluente ora in quella serpeggiante danzabilità che è così tipicamente francese, ora in turgori free di varia combustione termica, rumorismi, impennate e ripiegamenti a getto continuo.

Non ci si annoia di certo, in altre parole, in questi tre quarti d'ora abbondanti di musica, anche perché i pezzi (sedici) sono tutti di durata contenuta (solo il quarto, "Ciel rouge," supera i nove minuti; tutti gli altri stanno ben al di sotto) e anche al loro interno i voltapagina, le sterzate, sono all'ordine del giorno.

Consigliato, ça va sans dire.

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