Home » Articoli » Album Review » Pietro Tonolo: Dajaloo

Pietro Tonolo: Dajaloo

By

Sign in to view read count
Pietro Tonolo: Dajaloo
"Dajaloo," in lingua wolof, significa "esser simili, stare insieme". Questo album, nel rispetto di una tradizione, di una tensione verso la Grande Madre Africa che accompagna il jazz da tempo immemorabile, ne è l'esemplificazione più nitida. Lo spunto contingente è rappresentato da un viaggio compiuto da Pietro Tonolo in Senegal, ma è evidente che la reunion di cui sopra con l'elemento germinale dell'idioma jazzistico è il motivo più autentico e profondo del tutto.

C'è, anche, la fortuna di aver trovato un personaggio come Dudu Kouate (o Kwateh), che vive a Bergamo da un bel po,' conosce l'Italia, e già fa parte, anzitutto, di Odwalla. I percussionisti del gruppo, in totale, sono quattro (tra loro Alex Bottoni, a sua volta bergamasco, morto d'infarto a soli trentatre anni poco dopo l'incisione del disco, che gli è conseguentemente dedicato), a determinare una sorta di doppio quartetto: da una parte la costola più schiettamente jazzistica, col classico trio di fiati più chitarra; dall'altra, appunto, la sezione "percuotitori".

Che la componente ritmica rivesta nel progetto un ruolo assolutamente centrale è del resto papale, col risultato che proprio nella sinergia/contrasto che viene a generarsi fra le due anime che vi convivono risiede il maggior motivo d'interesse del disco. Né può essere un caso che gli unici due temi non firmati da Tonolo e soci siano "African Flower" di Duke Ellington e "Dakar" di Teddy Charles (incisa anche da Coltrane).

Andando a pescare a spot entro un lavoro di grande solidità e concretezza, con un apporto dei solisti sempre appropriato, e magari il limite di un minimo di calligrafismo, qualche episodica rigidità, estrarremmo l'incipit fiatistico (più chitarra, molto discreta) della "Dernière chaloupe," in cui le percussioni s'insinuano poi poco alla volta, la coralità molto curata, calibrata di "Poppi" e "Sarera," nonché proprio i due temi esterni al gruppo, per le belle dinamiche e la forza timbrica del brano ellingtoniano, la cui sottile cantabilità è felicemente espressa dalla tromba sordinata, e il prologo ancora fiatistico di "Dakar".

Track Listing

01. Pafode; 02. La dernière chaloupe; 03. Poppi; 04. Enki Tango; 05. Toti's Island; 06. Ndaje Bena; 07. Sarera; 08. Magrobeat; 09. African Flower; 10. Dakar; 11. Minimal; 12. Deuguela; 13. Ndaje Niaar.

Personnel

Roberto Rossi
trombone

Giampaolo Casati (tromba, cornetta); Roberto Rossi (trombone, conchiglie); Pietro Tonolo (sax tenore e soprano, kalimba); Giancarlo Bianchetti (chitarra); Dudu Kouate, Naby Camara, Alex Bottoni, Moulaye Niang (percussioni).

Album information

Title: Dajaloo | Year Released: 2013 | Record Label: Self Produced


< Previous
Nascent

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Silent, Listening
Fred Hersch
Riley
Riley Mulherkar
3 Works For Strings
Giusto Chamber Orchestra
My Multiverse
Pearring Sound

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.