Emilio Solla y Afines: Conversas (al Lado Del Agua)

In realtà la musica di questo gruppo spagnolo in gita newyorkese è un album prettamente jazzistico, a tratti fin troppo prevedibilmente jazzistico (la quinta traccia), ma comunque non privo di spunti di interesse. La delicatezza di "Bat Gorkaren Tzat", ad esempio, o l'ironia di "Remain Alert", chiaro riferimento agli ossessivi messaggi che si possono ascoltare sulla metropolitana di New York (Remain alert, and have a safe day), e che Solla nelle note di copertina si diverte a smontare facendo un suo elenco delle cose da cui guardarsi (i politici, ogni tipo di chiesa, la televisione), fino ad includere in tale elenco se stesso.

Il gruppo suona molto bene, con grande empatia. Fisarmonica e pianoforte interagiscono senza sovrapporsi. Alcune melodie di sapore popolare sono davvero toccanti ("El Ritmo Cambia"). Ci sono anche tanghi, naturalmente. Ma uno è mascherato in chiave jazz ("Tango Changes"), l'altro è un classico di una bellezza mozzafiato ("Recuerdo de Bohemia", scritto da Enrique Delfino nel 1935). Dunque, va bene così.

Sul finale c'è una caduta di gusto ("No Simple Reason"), banale brano da piano bar, che non c'entra nulla con l'album, come ammette lo stesso Solla nelle note introduttive (quasi una excusatio non petita), ma la traccia finale 1'51" è un autentico colpo di genio: un minuto e cinquantun secondi di silenzio. Un omaggio / presa in giro di John Cage e, nelle note introduttive al brano, del critico J.P. Morgenssen i cui testi, ci informa Solla, sono tradotti in numerose lingue, compresa la sua.

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