Chris Clark Quintet: Cedar Wisely

La prima caratteristica a spiccare è l'onnivora cultura musicale del sassofonista di Boston. Ciò gli consente di scrivere ed eseguire composizioni lontane da un idioma definito e stringente, che può segnare sì una precisa volontà di adesione ad un codice linguistico, ma che spesso finisce con l'ingabbiare più che determinare identità. Sin troppo esplicito, ma Clark non ne fa mistero, è il tributo ad Ornette Coleman rappresentato dal brano "Inside the Gloves". C'è poi un ulteriore tributo, qui più nel titolo che nell'idea compositiva: "Cage Factor".

Le due improvvisazioni libere sono condotte da formazioni ristrette, non dall'intero quintetto: la frontline dei sassofoni nel primo caso, i due sax ed il pianoforte nel secondo. Si tratta di brevi frammenti cameristici, molto dilatati, che fanno da intro alla composizione che precedono.

Clark e compagni padroneggiano con sicurezza le atmosfere e le dinamiche più disparate, dall'incedere lirico e dimesso di brani come "Indecisive" al piglio brioso e frenetico di "Inside the Gloves," passando per la semplicità pop di un pezzo comunque articolato come "Cage Factor"..

Soprattutto, impressionano due peculiarità: la sapiente pazienza con cui tutti i solisti costruiscono le loro improvvisazioni, prive di strappi, lacune o forzature e la ricerca armonica, tesa all'essenzialità delle parti, senza rinunciare ad una sempre percettibile complessità di fondo.

Clark sembra aver appreso e fatto propria la lezione "avant" dei vari Berne o Zorn, declinandola con una voce propria, già sicura di sé. Certo, questo giudizio positivo naturalmente risente dei gusti musicali di chi scrive, ma è raro imbattersi in lavori d'esordio dalla chiarezza espressiva così marcata.

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