Sonar: Black Light
By
Si chiamano Sonar, vengono dalla Svizzera e questo è il loro terzo lavoro.
Sveliamo subito di che si tratta, prendendo spunto dalle note di copertina redatte nientemeno che dal mirabile John Kelman. L'ispirazione di Black Light è l'album dei King Crimson del 1973 Lark's Tongues in Aspic e in particolare il lavoro di ricerca che Robert Fripp stava allora portando avanti proprio in quell'album con l'esplorazione del tritono, l'intervallo musicale formato da tre toni interi, equivalente a 6 semitoni. È uno degli intervalli più dissonanti della scala diatonica e per la singolarità del suo effetto melodico fu considerato da evitare nella musica medievale, in quanto definito "diabolus in musica." Per essere ancora più chiari Stephan Thelen, uno dei due chitarristi solisti del gruppo (l'altro è Bernard Wagner) intervistato da Kelman, aggiunge: "Penso che il periodo dal 1972 al 1974 sia stato quello più denso e affascinante dell'era Crimson, specialmente per quanto riguarda i brani strumentali. Lark's Tongues in Aspic è un album davvero speciale perché è caratterizzato da uno spirito di ricerca che non è distante da quello che si può percepire anche in Black Light. Quell'album aveva molto a che fare con tritoni, intervalli minori, tempi insoliti o dispari ecc. ma c'era anche una grande interazione tra i musicisti. Ecco il nostro brano "Black Light," originariamente denominato "Black Light, Part. Two," ha diverse similarità a livello formale con "Lark's Tongues in Aspic (Part. II)."
Fripp e soci sono dunque la stella polare dei Sonar, ma la loro musica immediata e complessa ha molte altre influenze: dal minimalismo à la Steve Reich fino allo stile rigoroso e contemporaneo di un connazionale dei Sonar, il compositore e pianista Nik Bärtsch. Certo i brani di Black Light sono quasi tutti giocati su pattern o groove abbastanza ripetitivi e simili però composizioni come "Enneagram" o "Angular Momentum" si fanno apprezzare. Non solo per il virtuosismo dei musicisti, bravi ad architettare motivi ipnotici e nervosi, ma per un ottimo interplay e un chirurgico senso del ritmo.
Consigliato, ovviamente, a tutti gli appassionati di fede crimsoniana.
Sveliamo subito di che si tratta, prendendo spunto dalle note di copertina redatte nientemeno che dal mirabile John Kelman. L'ispirazione di Black Light è l'album dei King Crimson del 1973 Lark's Tongues in Aspic e in particolare il lavoro di ricerca che Robert Fripp stava allora portando avanti proprio in quell'album con l'esplorazione del tritono, l'intervallo musicale formato da tre toni interi, equivalente a 6 semitoni. È uno degli intervalli più dissonanti della scala diatonica e per la singolarità del suo effetto melodico fu considerato da evitare nella musica medievale, in quanto definito "diabolus in musica." Per essere ancora più chiari Stephan Thelen, uno dei due chitarristi solisti del gruppo (l'altro è Bernard Wagner) intervistato da Kelman, aggiunge: "Penso che il periodo dal 1972 al 1974 sia stato quello più denso e affascinante dell'era Crimson, specialmente per quanto riguarda i brani strumentali. Lark's Tongues in Aspic è un album davvero speciale perché è caratterizzato da uno spirito di ricerca che non è distante da quello che si può percepire anche in Black Light. Quell'album aveva molto a che fare con tritoni, intervalli minori, tempi insoliti o dispari ecc. ma c'era anche una grande interazione tra i musicisti. Ecco il nostro brano "Black Light," originariamente denominato "Black Light, Part. Two," ha diverse similarità a livello formale con "Lark's Tongues in Aspic (Part. II)."
Fripp e soci sono dunque la stella polare dei Sonar, ma la loro musica immediata e complessa ha molte altre influenze: dal minimalismo à la Steve Reich fino allo stile rigoroso e contemporaneo di un connazionale dei Sonar, il compositore e pianista Nik Bärtsch. Certo i brani di Black Light sono quasi tutti giocati su pattern o groove abbastanza ripetitivi e simili però composizioni come "Enneagram" o "Angular Momentum" si fanno apprezzare. Non solo per il virtuosismo dei musicisti, bravi ad architettare motivi ipnotici e nervosi, ma per un ottimo interplay e un chirurgico senso del ritmo.
Consigliato, ovviamente, a tutti gli appassionati di fede crimsoniana.
Track Listing
Enneagram; Black Light; Orbit 5.7; Angular Momentum; String Geometry; Critical Mass.
Personnel
Stephan Thelen: chitarra; Bernhard Wagner: chitarra; Christian Kunter: basso; Manuel Pasquinelli: batteria.
Album information
Title: Black Light | Year Released: 2016 | Record Label: Cuneiform Records
Post a comment about this album
FOR THE LOVE OF JAZZ

WE NEED YOUR HELP
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.About Sonar
Instrument: Band/orchestra
Article Coverage | Calendar | Albums | Photos | Similar Artists