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Mike Pride's From Bacteria to Boys: Betweenwhile

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Mike Pride's From Bacteria to Boys: Betweenwhile
Ha offerto i suoi servigi alla corte di sua maestà Anthony Braxton così come ha scatenato la sua batteria per gli MDC, leggende del punk-rock americano. E' pressoché impossibile incasellare un'artista come Mike Pride e altrettanto impossibile immaginare in anticipo la musica contenuta nei suoi CD. From Bacteria to Boys, nato come trio e qui in versione quartetto, è, tra i gruppi dell'estroso batterista di Portland, quello più esplicitamente jazz.

E infatti l'ascolto dell'iniziale "Kancamagus" sembra avvalorare appieno questa idea. Un piano afterhour, dalla delicatezza evansiana, la batteria che lavora di finezza, rigorosamente con le spazzole, il contrabbasso discreto, un atmosfera di assoluto relax, easy insomma. Nessun campanello d'allarme sulla musica a venire. Che esplode letteralmente nel brano seguente con la poliritmica batteria del leader a far da anfitrione agli sviluppi del brano che pesca nel R&B e nella sua vivacità contagiosa, ma anche nella secca essenzialità del cool jazz, in un contrasto dagli esiti sorprendenti.

L'interesse per la musica seriale sostiene l'inizio di "It Doesn't Stop" la cui ossessività porta l'ascoltatore in prossimità del punto di non ritorno, evitato grazie ad una salutare cellula melodica e aggirato grazie ad una rigorosità compositiva di stampo braxtoniano. Se il successivo "Emo Hope," con la sua grazia, la sua eleganza, la sua fluidità esecutiva ci riporta al Blue Note Sound meno trasgressivo degli anni sessanta, ci pensa di nuovo "Bole: the Mouth of What?" a cambiare le carte in tavola.

Perché in questo brano sembra di ascoltare Henry Threadgill che incontra Luis Bonfa che a sua volta s'imbatte in una band locale di soul-jazz capitanata da Ornette Coleman. Insomma avete capito, c'è solo da sbizzarrirsi all'ascolto di Betweenwhile. E sorprende la naturalezza, la sfrontatezza, la profondità con la quale molti musicisti d'oltreoceano riescono ad esibire "proposte indecenti" nelle quali il groviglio di stili, di generi, di filosofie musicali trova organicità, misura e ragion d'essere.

Nel caso di Betweenwhile ci troviamo concordi con Mike Pride: è il sacro fuoco del jazz, qualunque significato gli si voglia attribuire, a rendere possibile questo piccolo miracolo musicale.

Track Listing

01. Kancamagus; 02. Reese Witherspoon; 03. Rose; 04. It Doesn't Stop; 05. Emo Hope; 06. Bole: the Mouth of What?; 07. Inbetweenwhile; 08. Surcharge (Kempendorff); 09. 12 Lines for Build; 10. Kancamagus. Tutte le composizioni sono di Mike Pride tranne quelle indicate.

Personnel

Darius Jones
saxophone, alto

Darius Jones (sax alto); Peter Bitenc (basso); Alexis Marcelo (piano); Mike Pride (batteria).

Album information

Title: Betweenwhile | Year Released: 2011 | Record Label: AUM Fidelity

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