Shelley Burgon & Trevor Dunn: Baltimore

Naturalmente non sfugge alla regola nemmeno Baltimore, quinto titolo della label newyorkese, dalla confezione cartonata in dimensione Dvd e dalla grafica austera ed essenziale. Fin troppo, visto la mancanza di note di copertina e le scarse indicazioni dei credits, stampate sulla faccia superiore del CD! E la musica? Beh, mettete insieme un guastatore del contrabbasso come Trevor Dunn, dissacrante interprete del suo strumento in gruppi che vanno dal noise rock ad ensemble cameristici, ed un'altrettanto poco convenzionale arpista come Shelley Burgon, ed il risultato non potrà che essere al di fuori della norma.

Spazzati via regole e consuetudini della “buona“ registrazione musicale, Baltimore è un viaggio senza ritorno verso l'esplorazione sonora più ardita, verso un'assordante deflagrazione del silenzio, verso la non composizione. Dunn fa esplodere i registri estremi dello strumento, percuote corde e legno con lamine di metallo e quant'altro, è proiettato verso i confini del rumore, ama gli effetti scordatura e i suoni slabbrati.

Dal canto suo Shelley Burgon, a proprio agio sia nell'ambito della sperimentazione elettronica che in ensemble di musica da camera, “maltratta” l'arpa a pedale ottenendone una serie infinita di impulsi sonori irregolari e macchie timbriche inconsuete. Purtroppo gli incroci pericolosi tra i due strumenti raramente riescono a creare momenti interessanti, perdendosi piuttosto in vie di fuga farraginose e inconcludenti.

Forse, in questo caso, la mano di un produttore autorevole avrebbe potuto contribuire alla riuscita di un lavoro compiuto e significativo.

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