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Valentin Silvestrov: Bagatellen und Serenaden

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Valentin Silvestrov: Bagatellen und Serenaden
Valentin Silvestrov è uno di quegli autori difficile da collocare per il suo rappporto conflittuale con l'avanguardia del '900. Per questa passa e se ne discosta, percorrendo vie parallele misurate su parametri personali. Senz'altro la sua musica si ispira al passato romantico e tardo romantico e oltre (potendo citare Malher e il primo Schoemberg, Schostakovich, Debussy, ma anche Beethoven, Schubert, Schumann e altri ancora).

Ciò che conta per lui non sembra essere proporre ed utilizzare un nuovo linguaggio o nuove tecniche, ma piuttosto segnalare la possibilità di un ascolto, di una percezione nuove, profonde. Il suo messaggio è il suo vissuto musicale che ripropone attraverso un'analisi della percezione, più che della tecnica compositiva, spesso dilatando e portando alla luce aspetti nascosti od inediti.

Tutto ciò non poteva passare inosservato a Manfred Eicher che tra i suoi autori sembra gradire molto coloro che appartenendo alla musica colta contemporanea hanno però un interesse particolare verso il mondo classico con proposte trasversali, sui generis, in grado di mettere in comunicazione questi ed altri mondi diversi.

E così appena l'ascolto comincia si può rimanere perplessi pensando che un compositore dei tempi nostri si cimenti su temi e caratteri del passato, ma proseguendo si ha la sensazione invece che il musicista ucraino, quasi mettendosi da parte, ci offra una visione della musica dall'800 in poi attraverso un caledoiscopio che deve essere la chiave di lettura dell'opera.

Con un sound morbido e pacato, quasi onirico, con discrezione e basso volume l'autore ci accompagna tra i sentimenti e il sentire di quell'epoca, così come lui li ha elaborati. Nella prima parte con il solo pianoforte suonato da Silvestrov, delicatissimo, "catturato" prima e dopo la sessione vera e propria, e poi nella seconda con l'intervento degli archi, l'ascolto coglie con sempre maggiore coinvolgimento i parametri essenziali dell'opera, tra i quali la non evoluzione, la non risoluzione, che viene fotografata attraverso un effetto sfocato in cui si materializzano i fantasmi i quali sembrano agitarsi imperativi e teneri nell'animo di Silvestrov, senza mete precise.

Di tutto possiamo cercare ragione e traccia nella biografia artistica del compositore di Kiev dove il difficile rapporto con il mondo artistico suo contemporaneo si intreccia con il pur complesso rapporto con il regime sovietico.

Con tenacia e senza clamore Valentin Silvestrov ha portato avanti il suo progetto, senza scadere e rifugiarsi in un facile manierismo tonale, come altri suoi contemporanei hanno invece fatto.

In questo album incredibile dove viene raffigurato e trasfigurato l'humus della nostra cultura musicale, si trovano domande più che risposte e lasciamoci quindi intrappolare dagli attrattori armonici di Silvestrov che come in taluni sogni impediscono la via al finale, pur essa a portata di mano.

Track Listing

01-14. Bagatellen I-XIII, II (var.) per pianoforte (2005) - 34:29; 15. Elegie per orchestra d'archi (2000-2002) dedicato a Marina Kapitza - 04:51; 16-18. Stille Musik per orchestra d'archi (2002) dedicato a Manfred Eicher: I. Walzer des Augenblicks 04:39, II. Abendserenade - 03:12, III. Augenblicke der Serenade - 02:17; 19-20. Abschiendsserenade per orchestra d'archi (2003) dedicato a Ivan Karabits: I. - 02:06, II. - 02:51; 21 Der Bote per archi e pianoforte (1996) dedicato a Larissa Bondarenko - 09:12; 22-24. Zwei Dialoge mit Nachwort per orchestra d'archi e pianoforte (2001/02) dedicato a Arvo Part: I. Hochzeitswalzer 04:53, II. Postludium - 03:14, III. Morgenserenade - 02:39.

Personnel

01-14: Valentin Silvestrov (pianoforte); 15-24: Alexei Lubimov (pianoforte); Munchener Kammerorchester; Christoph Poppen (direzione).

Album information

Title: Bagatellen und Serenaden | Year Released: 2008 | Record Label: ECM Records

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