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Jazz Articles about Matteo Bortone
Matteo Bortone No Land's: A Tree in the Mist

by Giuseppe Segala
Un carattere ben definito e una consolidata focalizzazione stilistica contraddistinguono questo quinto lavoro come leader di Matteo Bortone, che segna un traguardo significativo nella sua vicenda artistica. Il musicista pugliese ha lavorato a lungo sulla scena parigina, dapprima studiando al prestigioso Conservatorio Nazionale Superiore, poi interagendo con una serie di musicisti francesi, il cui nucleo, variato e aggiustato nel corso degli anni, rappresenta tuttora l'asse portante del quintetto No Land's. Con A Tree in the Mist si approda ...
Continue ReadingMatteo Bortone, Simon Spiess, Marius Neset, David Ferris & Takuya Kuroda

by Ludovico Granvassu
Some of today's most compelling European players in a playlist which is topped off with Takuya Kuroda's latest album for the newborn PPK record label co-founded by legendary bassist Pino Palladino.Happy listening!Playlist Ben Allison Mondo Jazz Theme (feat. Ted Nash & Pyeng Threadgill)" 0:00 Matteo Bortone No Land's Tosh" A Tree in the Mist (Onze Heures Onze) 0:16 Host talks 4:29 Simon Spiess Malcolm B" Helio (u n i t) 5:40 Host talks 15:56 Marius Neset ...
Continue ReadingAlessandro Lanzoni Trio feat. Francesco Cafiso: Reverse Motion

by Neri Pollastri
Ormai attivo da oltre una dozzina d'anni --l'esordio discografico, Dark Flavour, è del 2013 --il trio del pianista Alessandro Lanzoni ospita qui un altro giovane jazzista di successo, l'altosassofonista siciliano Francesco Cafiso, e mette in scena un programma di composizioni originali scritte da tutti i componenti della formazione, conferendo loro però una perfino sorprendente omogeneità stilistica. Reverse Motion ha infatti un'identità piuttosto tradizionale, senza tuttavia scimmiottare alcun genere o corrente --del resto, i brani sono appunto tutti originali ...
Continue ReadingEnrico Morello: Cyclic Signs

by Giuseppe Segala
Esponente di una nuova generazione di musicisti che si muovono sulla scena nazionale con notevole vitalità e versatilità, il batterista Enrico Morello si è messo in luce in contesti diversi, collaborando con un veterano come Enrico Rava, che lo ha inserito nel proprio New Quartet accanto a Francesco Diodati e Gabriele Evangelista, poi nel sestetto Special Edition, varato in occasione dell'ottantesimo compleanno del trombettista, che al precedente organico aggiungeva Francesco Bearzatti e Giovanni Guidi. Ma presente pure accanto a musicisti ...
Continue ReadingMatteo Bortone: No Land's

by Giuseppe Segala
Nel periodo di formazione a Parigi, coronato tra l'altro dal Master in Jazz e Musiche improvvisate nel 2011, Matteo Bortone ha allacciato salde relazioni con alcuni giovani musicisti francesi, ancora oggi importanti per i suoi principali lavori. Il sestetto protagonista di questo No Land's è l'ampliamento del notevole quartetto Travelers, con il quale il contrabbassista aveva pubblicato due CD, nel 2013 e 2015, dove accanto al chitarrista Francesco Diodati figuravano i musicisti transalpini Antonin-Tri Hoang e Ariel Tessier. Ora, allo ...
Continue ReadingMatteo Bortone

by Vincenzo Roggero
1. Paul Bley, Closer (ESP, 1966). Esplorare senza paura di cadere nel vuoto. Barry Altschul incredibile. A mio avviso, uno dei migliori dischi di piano trio. 2. Elliott Smith, Either/Or (Kill Rock Stars, 1997). Cantautorato struggente post Nick Drake. Between the Bars una delle mie preferite, se avessi una chitarra acustica ad un falò in spiaggia. 3. Paul Bley, Open to Love (ECM, 1972). Introspezioni di un avventuriero. Il mio disco ...
Continue ReadingMatteo Bortone Trio: ClarOscuro

by Vincenzo Roggero
Abbandonati (per il momento?) gli amati Travelers--il quartetto italo-francese che lo ha portato agli onori della cronaca come leader con due ottimi dischi--Matteo Bortone si cimenta nella sempre difficile impresa del piano trio, affrontato nella triplice veste di leader, contrabbassista e compositore (i rimandi storici sono da far tremare i polsi!). Anche in questo lavoro il viaggio continua, attraversando luoghi, suscitando sorprese, evocando paesaggi sonori differenziati accomunati da un che di misterioso. Perché il trio preferisce sottendere piuttosto che rimarcare, ...
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