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Roberto Bonati: A silvery silence

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Roberto Bonati: A silvery silence
Roberto Bonati è uno di quei musicisti che si può definire “progettuale”, che centèllina cioè con cura i suoi dischi, documentando in particolare i lavori della ParmaFrontiere Orchestra nell’ambito del festival da lui stesso diretto. E fa piacere notare che ogni nuovo disco, se da un lato rappresenta un’ulteriore conferma del valore del contrabbassista parmense, dall’altro suscita sempre gustose sorprese sul piano della scrittura e dell’approccio tematico.

Dopo l’omaggio al Giubileo, al poeta Attilio Bertolucci e a William Shakespeare, ecco ora una rilettura di “Moby Dick” di Herman Melville. Un'opera marina, datata 1851, che ha il sapore non del filone picaresco e satirico, ma di quello grandioso dell'epopea. Un lavoro tutto giocato sulla metafora, in cui il mare, omerico e biblico, diventa regno di mostri, di terrore, di immense profondità che sfuggono all'intelligenza umana. La balena bianca contro la quale lotta ostinatamente e inutilmente il capitano Achab diventa abbagliante simbolo del male e dell'assurdità del mondo. Un libro ancora attuale.

Riesce la partitura ad esprimere in musica queste emozioni? Sembrerebbe di si. La scrittura di Bonati, basata su una visione sincretica della musica e sempre ricca di fascino sul piano melodico, passa con disinvoltura da fragori etnici a bordate free a sonorità cameristiche. E mentre la musica scorre sembra di leggere le oniriche pagine di Melville, di assistere al lungo inseguimento della Balena Bianca da parte dell’equipaggio del “Pequod”, di sentire il fragore del mare.

Merito della ParmaFrontiere Orchestra ovviamente, gravida di solisti di vaglia, ma un ruolo determinante lo gioca la voce. “La parola - spiega lo stesso Bonati nelle note di copertina - è elemento creatore e primordiale. Melville ci racconta dell’importanza della lettera H all’interno della parola “whale” e scrive un libro intessuto di storie bibliche che nasce dalle antiche profezie, ne annuncia di nuove e porta drammaticamente a compimento la parola profetica”.

Un bel disco. Uno di quelli che, una volta ascoltato, dici: “Bello. Coinvolgente. Con una sua logica”.

Track Listing

01. Leviathan - 2:41; 02. Carpenters and coopers - 3:00; 03. Letter H (time and tide flow wide) - 15:25; 04. Jonah - 2:52; 05. L’appeal (to Paul Gaugin from Captain Ahab) - 6:45; 06. A silvery silence - 5:21; 07. Polynesian drums (tamburi sul mare) - 9:50; 08. De profundis corale - 6:24; 09. Cialomi - 2:22; 10. Three candles - 3:37; 11. Corpusants - 1:18; 12. Nine flames - 4:47; 13. Hammet leva’ eshà - 2:54; 14. Ahab - 6:22; 15. Mene mene tekel upharsin - 0:54; 16. The chase/Third day - 1:05; 17. Whale song - 1:31. Tutte le composizioni sono di Bonati

Personnel

Roberto Bonati
composer / conductor

Roberto Bonati (conduzione); Riccardo Joshua Moretti (voce); Lisa Minetti (voce); Mario Arcari (oboe, corno inglese, sax soprano, voce nel tit. XVII); Riccardo Luppi (flauto, sax soprano e tenore); Alessandro Benassi (clarinetti); Benedetto Dellaglio (corno francese); Michael Gassmann (tromba, flicorno); Beppe Caruso (trombone, tuba voce nel tit. IX); Paolo Botti (viola); Caterina Dell’Agnello (violoncello); Alberto Tacchini (pianoforte); Salvatore Maiore (contrabbasso); Anthony Moreno (batteria); Fulvio Maras (percussioni).

Album information

Title: A silvery silence | Year Released: 2007 | Record Label: MM Records


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