Lars Hollmer: With Floury Hands (Sketches)

Questo album pubblicato postumo è il tentativo di ricostruire il progetto rimasto incompiuto del disco a cui il musicista stava lavorando, una selezione di brani provenienti dai suoi archivi personali raccolti nell'arco di oltre venti anni. Hollmer non fece in tempo a operare la selezione finale, completata successivamente dal figlio Gabriel sulla base delle indicazioni ricevute. Probabilmente il risultato finale non corrisponde esattamente alle intenzioni originali di Hollmer, ma come tributo e ricordo di uno dei musicisti più originali della scena progressive europea svolge egregiamente il suo compito.

I brani sono per la maggior parte schizzi, frammenti, annotazioni musicali, idee e ipotesi di lavoro, tutto materiale messo da parte per successive rielaborazioni, realizzato da Hollmer in completa solitudine (unica eccezione l'intervento di un chitarrista in un brano) suonando tutti gli strumenti (oltre alla fisarmonica tastiere, melodica, mandolino, ukulele e percussioni). La raccolta, nella sua inevitabile frammentarietà, riesce a fornire uno sguardo abbastanza fedele sul musicista e sul suo processo creativo decisamente anticonvenzionale e spiazzante. Dai brani traspaiono tutta l'allegria, la vitalità e l'esuberanza del personaggio, riassunti nel timbro del suo strumento principale, che nella sua essenza popolare richiama toni di festa.

Completa questa confezione un DVD contenente la registrazione di due concerti tenuti da Hollmer nel 2005. Il primo lo vede sul palco del Gouveia Art Rock Festival, dapprima in solitudine, poi in duo con Michel Berckmanns al fagotto, e per l'ultimo brano in compagnia dei Miriodor che eseguono una sua composizione ('Talrika,' la cui versione originale è presente sul CD). Il secondo concerto è invece uno scatenato duo di fisarmoniche con lo svizzero Fizzé all'interno di un ristorante; il video è quasi amatoriale, ma la performance dei due è gustosa.

Occasione per rivalutare un musicista ingiustamente poco noto, e le grandi possibilità espressive di uno strumento a torto da molti considerato povero. Plauso speciale alla Cuneiform per averne favorito la realizzazione, continuando la sua lodevole politica di valorizzazione delle tante alternative esistenti al di fuori dai confini dei generi musicali.

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