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Avishai Cohen: Triveni II
ByIl materiale sonoro si compone principalmente di brani originali con l'aggiunta di una manciata di standard (fra cui la bella versione di "Woody'n You"). A volte le composizioni si rifanno a sonorità pre-bebop ("Get Blue"), altre volte posseggono dinamiche moderne e arrangiamenti che strizzano l'occhio al funky ("Safety Land") o si contaminano con altri generi musicali ("November 30th"). Ciò che tuttavia accomuna ogni parentesi musicale e risalta in ogni brano è il grande affiatamento dei tre musicisti, i quali hanno il non comune pregio di non strafare pur mai risparmiandosi.
Avishai Cohen è assoluto protagonista dell'intera registrazione, voce cardine intorno a cui ruota la costruzione dei brani, artista capace di utilizzare appieno la gamma timbrica del suo strumento. I suoi assoli si caratterizzano per grande coerenza e linearità, senza che ciò metta in secondo piano il virtuosismo che può anzi essere annoverato tra le maggiori doti di Cohen. Forse per tale motivo, laddove i ritmi si fanno più serrati ("Safety Land," "Music News," "BR Story") scaturiscono alcuni fra i migliori episodi musicali di questo album. In essi, libero dalle catene di uno strumento armonico come il piano, Cohen si cimenta in lunghe digressioni improvvisative, dando prova di agilità e grande ispirazione. Non mancano comunque composizioni più lente di ugual pregio ("November 30th," "Portrait").
La sezione ritmica raramente si concede l'onore della ribalta, ma quando lo fa incide significativamente su dinamica e qualità dei brani ("Safety Land," "Art Deco," "BR Story"). La rarefatta e spesso originale armonia tessuta da Avital, il ribollente e swingante scandire del tempo di Waits garantiscono al solista un terreno sicuro su cui esprimersi in piena naturalezza e contribuiscono di conseguenza in maniera determinante alla buona riuscita di Triveni II.