Home » Articoli » Album Review » Vanessa Williams: The Real Thing

Vanessa Williams: The Real Thing

By

Sign in to view read count
Vanessa Williams: The Real Thing
Vanessa Williams oggi è un volto noto più per la sua presenza nel cast di Ugly Betty (e di una nutritissima lista di altri serial americani di successo) piuttosto che per l'attività di cantante, segnata soprattutto dallo straordinario successo di The Right Stuff, del 1988. Negli anni successivi vennero numerosi altri album, tutti in odore di un luccicante R&B. The Real Thing si inserisce nella scia delle precedenti esperienze consegnando a fans ed estimatori un disco pressoché perfetto nei suoni, negli arrangiamenti e nella voce ma nel complesso poco convincente.

Le undici canzoni registrate dalla Williams, fra cui figura anche "The Real Thing" di Stevie Wonder scelta come titolo, rivelano una certa voglia di esplorare, rigorosamente attraverso una lente pop, ambienti musicali diversi. Musica da big band, R&B, brasiliana e torch song si alternano (tutto sommato in modo gradevole) in un disco che, alla lunga, non convince proprio per l'irremovibile impianto pop su cui è costruito. La necessità di comporre un'opera capace di presa sul grande pubblico, magari già avvicinato e ben disposto a ritrovare la voce della Williams sullo stereo di casa grazie alla popolarità televisiva dell'attrice ex Miss America, fa vacillare paurosamente la riuscita di The Real Thing come opera organica.

Sgombriamo subito il campo: nulla è fuori posto (non è detto che sia così scontato, nemmeno in grandi produzioni curate come questa), ma l'impressione è che le peregrinazioni musicali della Williams si riducano a esercizi di stile, per quanto ben cantati, un po' sterili e troppo misurati per essere credibili fino in fondo. Se si escludono alcuni brani particolarmente riusciti (tra cui un caldo duetto con Javier Colon, un tempo cantante della Derek Trucks Band), a prevalere è un sapore dolciastro di fondo che potrà anche risultare gradevole a chi è in cerca di un pop lontano dalla freddezza e dagli schemi che il mercato impone, ma che dice davvero poco agli affamati di influenze e interazioni fra jazz e canzone capaci di generare nuovi linguaggi o di rinverdire i fasti di una antica tradizione.

Track Listing

1. Breathless; 2. Hello Like Before; 3. Loving You; 4. Just Friends; 5. The Real Thing; 6. Lazy Afternoon; 7. Close to You; 8. I Fell In; 9. October Sky; 10. Come on Strong; 11. If There Were No Song.

Personnel

Dean Parks
guitar

Rex Rideout (tastiere), Dean Parks (chitarra), Michael Ripoll (chitarra acustica), Abraham Laboriel (basso), Abe Laboriel Jr. (batteria), Michael White (percussioni), Keith Thomas (piano, Rhodes), Eric Darken (percussioni), Mike Haynes (tromba), Rob Lewis (piano), Ethan Farmer (basso), The Movement Orchestra Horns, Kenny “Babyface” Edmonds (drum programming, tastiere voce), Greg Phillinganes (piano), Rob Mathes (chitarra, Rhodes), Rocky Gonzalez (piano, tastiere), Carlos Henriquez (basso), Luisito Quintero (percussioni), Ozzie Mendez (trombone), Raul Agraz (tromba), Michael Lang (Rhodes), Kimberly Brewer (voce), Elena Barere (violino), Katherine Livolsi (violino), Vincent Lionti (viola), Richard Locker (violoncello), Jonathan Crone (chitarre), Javier Colon (voce), Craig Nelson (basso), Gregg Field (batteria), Gary Grant (tromba), Rock Baptist (tromba), Alan Kaplan (trombone), Dan Higgins (sax), Pete Christlieb (sax), Joel Peskin (sax).

Album information

Title: The Real Thing | Year Released: 2009 | Record Label: Concord Music Group


Next >
Schizophrenic

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.