Ken Filiano - Steve Adams: The Other Side of This

Il loro incontro - su un titolo ed una copertina molto interessante, che mostra manzi e bistecche da arrostire - avviene su un terreno improvvisamente diventato comune, con un dialogo energico, dinamico e caloroso, come le corde di Filiano e le sortite dei sassofoni.

Adams utilizza diversi tipi di fiati, così come gli impone il ruolo che ha nel Rova, efficace e rugoso al sax tenore, più riflessivo nei due brani in cui adopera il sax alto, capace di dominare il clima espressivo che sta evocando. Quando passa al flauto il tutto diventa più esile, limpido quasi, perché ha meno presenza scenica, minori possibilità espressive su uno strumento che di per sè offre minore volume sonoro rispetto ai suoi sassofoni.

Se nei brani singoli funziona tutto egregiamente, è nell'architettura complessiva che si ha qualche perplessità, nel cambio gratuito di strumento, quando sembra che abbia ancora qualcosa da sviluppare allo strumento del brano precedente.

E tuttavia è un disco che ha la capacità di attirare enormemente, di richiamare l'ascoltatore a rimetterlo nel lettore, per capire, passo dopo passo, cosa succede fra i due, geniali nei singoli momenti, meno nel focalizzare la proposta complessiva all'interno di una struttura che dia un minimo comune denominatore ai 12 brani del disco.

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