Nobuyasu Furuya Quintet: The Major

Nel corso della registrazione le due entità si incrociano, si sfiorano, si combinano, si provocano ma non sempre l'impressione è quella di un amalgama perfetto, di una simbiosi raggiunta concerto dopo concerto, quanto piuttosto di una sorta di estemporaneità espressiva. Fermo restando che The Major è un ottimo disco, vigoroso, variegato nella sua ricerca di un compromesso possibile tra melodia e libera improvvisazione, ottimamente suonato, ruvido il giusto, ricco di energia contagiosa.

Il tenore di Furuya ricorda a tratti la lacerante urgenza ayleriana con scarti di composta dolcezza, il trombone di Lala funge da battitore libero melodico e aggressivo in stimolante contrapposizione con il mood del brano di turno, il Red Trio si muove tra swing increspato, improvvise accelerazioni, misurate dissonanze.

Tra le sei tracce da segnalare "Jap Agitator Caught Again," brano innodico, dagli impasti timbrici grassi e ridondanti e dal crescendo irresistibile, "D.O.O /Declaration from Detroit," una libera improvvisazione collettiva furiosa e astratta, "When No Saints Go Marching In" accerchiamento del tema in stile mingusiano con le cinque voci ben distinte che sembrano finalmente trovare una magica armonia.

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