Chumbawamba: The Boy Band Have Won

Alla base di tutto, che sia rock, dance o pop, c’è l’impegno sociale, rimasto intatto in tutta la sua portata trasgressiva e di denuncia. E così che, nonostante risuonino le tessiture delicate di fisarmoniche e cordofoni tipici del genere, i testi sono corrosivi come mai era capitato di ascoltare.

“Word Bomber” inizia con un arpeggio trasognante e una frase che risuona come un monito: “words, words is all”: “vorremmo fermare queste guerre, ma con le parole non con le bombe”, spiegano e si accendono i riflettori sugli attentati londinesi del luglio 2005.

“I Wish That They’d Sack Me”: le ombre di un licenziamento si diradano col banjo suonato da Dave Crickmore.

Ancora, “El Fusillado” parla di Wenseslao Moguel che fu catturato durante la rivoluzione messicana nel 1915 e senza processo fu condannato alla fucilazione. Per una serie di circostanze, per molti versi inspiegabili, sopravvisse alla fucilazione e al colpo di grazia sparato dal capitano del plotone. Anche qui, nessuno spazio a musiche della disperazione. Tutt’altro: le atmosfere create sembrano evocare la spensieratezza (impegnata) stile Graceland di Paul Simon.

Un CD che si fa apprezzare per i diversi piani di lettura proposti e per il contrasto, quasi sempre riuscito, tra testi e musica. Con buona pace per tutte le boy band del pianeta.

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