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Guy Barker: The Amadeus Project
ByLa sua scrittura ci aveva già colpito in opere per organico minore (come Soundtrack) e il passaggio alla big band conferma la capacità di impiegare a fini narrativi ritmo, atmosfera, tessiture originali. Lo stile di Barker possiede impeto, sfrutta l'orchestra in profondità, è privo di narcisismo, amministra con giudizio gli assolo, non affida al virtuosismo un semplice ruolo ginnico.
La capacità descrittiva sembra venire da un ascolto attento di Duke Ellington: spesso avvertiamo i sentori di Such Sweet Thunder e opere analoghe. Il ritmo, a differenza di molto jazz europeo, è lo strumento principe al fine di sviluppare un discorso logico e coinvolgente sul piano emotivo. Segue la cura nella ricerca timbrica, che trova un esempio brillante in "Piccolo," episodio quadripartito della "The Amadeus Suite": segnaliamo un obbligato, per contrabbasso e clarinetto basso, swingante, minaccioso, grottesco e ironico; i brass umanizzati da un complesso impiego delle sordine plunger; un feroce duetto fra la batteria e il contralto di Rosario Giuliani. Lo stacco fra una sezione e l'altra è spesso affidato alla tromba di Barker, lirica e corposa.
L'abbiamo detto in apertura: "The Amadeus Suite" non è un pastiche di temi famosi rivisti con brillante quanto sterile animo post-moderno, si tratta invece di un'opera che ricerca in modo autonomo gli slanci emotivi, la gioia ritmica, l'umorismo, la morale, le pause di riflessione di Mozart. La suite, commissionata a Barker dal Mainly Mozart Festival di San Diego, ha preso avvio proprio da "Piccolo" per estendersi nella forma e nell'organico. Ellington è il punto di partenza, ma la concezione armonica guarda a Thad Jones e Gil Evans appare un forte stimolo in termini di timbri e tessiture.
L'altra suite è "dFz" e narra una storia che ricorda film come Chimere e Cotton Club: un trombettista bello, giovane e di grande talento si ritrova nel mezzo di una guerra fra criminali: incontrerà l'amore, ma dovrà perderlo e percorrere il viale del tramonto. Il testo, realizzato da Robert Ryan, si ispira al classico stile hard boiled americano, da Raymond Chandler a Michael Connelly, temperato da un senso acre e pungente dell'ironia: definire tre prostitute come "horizontal facilitators of masculine wish fullfillment" è a dir poco geniale!
Il narratore è Michael Brandon, la voce scelta da Connelly per Harry Bosch: in lui ritroviamo lo swing e la partecipazione emotiva della musica. Accompagnato da un leit motiv della tromba di Barker, appare nei momenti cruciali della storia, creando isole di riflessione dalle quali ripartire al seguito dell'orchestra. Ogni personaggio, colpo di scena, ambientazione, risvolto emotivo, trova la giusta e avvincente elaborazione in musica, secondo una trama alla quale l'ascoltatore partecipa con in un film ben riuscito.
Ci sarebbe ancora molto da dire e analizzare in due lavori così ampi e convincenti: ad esempio l'altissimo livello esecutivo, la forza di tutti i solisti (con Giuliani in grande evidenza); la registrazione impeccabile nel rendere l'affascinante profondità dell'orchestrazione, dispiegata in una trama che va dal registro più acuto delle trombe a bassi profondi e rocciosi.
Forse basta affermare che The Amadeus Project segna una tappa importante nella storia del jazz orchestrale europeo e si affianca, in modo indipendente e originale, allo storico Music for Large and Small Ensembles di Kenny Wheeler.
Track Listing
CD1: dFz 01. Prologue; 02. Overture: The T Dance; A Guy, Three Chicks and a Big Snake: 03. Part I: The Viper; 04. Part II: Three Ladies-in-Wanting; 05. Part III: Bird Carter; 06. Part IV: Queen Righteous; 07. Ghost Dance; 08. Trick of the Night; 09. On Temple Street; 10. Many Splendid Things; 11. Power Trip; 12. The Last Waltz; 13. Coda: Everything Happens to Bobby CD 2: The Amadeus Suite 01. Wolfie; 02. How Sweet the Breeze; Piccolo: 03. Part I: Serpent’s Teeth; 04. Part II: Les Trois Dames; 05. Part III: Pamina’s Portrait; 06. Part IV: Finale ‘In Colin’s Town’; 07. Cruel Stars and Sighs; 08. Weeping and Wailing (tutti i brani composti da Guy Barker).
Personnel
Guy Barker
arrangerGuy Barker (tromba); Nathan Bray, Tom Rees Roberts, Byron Wallen (tromba, flicorno); Barnaby Dickinson, Alistair White (trombone); Mark Frost (trombone basso); Rosario Giuliani (sassofono soprano, sassofono contralto); Graeme Blevins (sassofono tenore, clarinetto, flauto); Per ‘Texas’ Johansson (sassofono baritono, tubax, flauto, flauto contralto, ottavino); Jim Watson (pianoforte, organo Hammond, Fender Rhodes); Phil Donkin (basso); Ralph Salmins (batteria percussioni); Michael Brandon (voce narrante).
Album information
Title: The Amadeus Project | Year Released: 2009
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Making Love to the Dark Ages