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Satoko Fujii: Stone

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Satoko Fujii: Stone
Musica mai udita, anzi, musica non percepibile attraverso l'udito e che solo chi sia diventato sordo può finalmente cogliere: questo l'obiettivo postosi da Satoko Fujii nell'accingersi alla realizzazione di Stone, piano solo che costituisce il primo capitolo della sua vita artistica dopo i sessant'anni, come noto celebrati nel 2018 con una serie di dodici album.

L'idea era venuta alla pianista proprio mentre stava concludendo quella storica serie di lavori: ripensando alla nonna ormai scomparsa, aveva ricordato che negli ultimi anni di vita, colpita da sordità, le aveva confidato di star ascoltando una musica mai sentita prima, della quale tuttavia non era riuscita a darle indicazioni più precise. Interrogandosi su qual tipo di musica fosse stata e attraverso quali canali potesse esser arrivata alla nonna sorda — la struttura ossea? L'interiorità? L'immaginazione? — la Fujii iniziò a lavorare a questo nuovo progetto, registrato tra settembre e dicembre 2018 e poi missato nei primi mesi del 2019.

L'album si articola in undici tracce, molte assai brevi e una sola — "Trachyte" — di quasi otto minuti. Largamente improvvisato — solo "River Flow," il brano più lirico, e il conclusivo "Eternity," l'unico non di sua creazione, sono scritti — il lavoro è caratterizzato da un uso estremamente esteso del pianoforte, a momenti anche preparato. Lo strumento viene con frequenza utilizzato agendo direttamente sulle corde: ora un modo percussivo, come nell'iniziale "Obsius"; ora con sfregamenti sistematici, che producono sonorità in tutto simili all'elettronica — per esempio proprio nella lunga "Thrachyte"; ora pizzicando le corde, quasi fosse uno strumento ad arco. Né mancano momenti in cui anche la stessa cassa del piano viene percossa e sfregata. Le atmosfere sono sempre dilatate e le pause vi contano quanto il suono, anche se gli scenari variano quanto basta a non far diventare il lavoro criptico o virtuosistico.

La pianista opera con particolare dovizia sul timbro e sul colore, variando molto le dinamiche e alternando il tipo di interventi, mantenendo sempre lenti i tempi, così da costruire un contesto meditativo, intimo ed evocativo, pur senza utilizzare alcun tipo di artificio classico. È proprio la ricerca sul suono a conferire alla musica la propria singolarità: per esempio, in "Shale" il pizzicato ricorda la kora; in "Phonolite" colpi e fruscii producono un notturno metafisico; in "Piemontite Schist" pizzichi alle corde, colpi alla cassa, lavoro ai tasti con le corde preparate e pause con eco si uniscono in un composto di forte suggestione.

Disco estremamente interessante, ennesimo sviluppo della ricerca della Fujii, forse però proprio per questo un po' meno coinvolgente di altri suoi lavori in solitudine.

Track Listing

Obsius; Trachyte; Biotite; River Flow; Shale; Phonolite; Lava; Icy Wood; Piemontite Schist; Chlorite; Basalt; Sand Stone; Marble; Ice Waterfall; Eternity.

Personnel

Additional Instrumentation

Satoko Fujii: piano.

Album information

Title: Stone | Year Released: 2019 | Record Label: Libra Records

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