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Simone Graziano & Alessandro Lanzoni alla Sala Vanni di Firenze
Sala Vanni
Firenze
30.10.2015
È stata davvero un'ottima idea quella di Giuseppe Vigna di organizzare un concerto per due pianofortiformazione oltremodo rara da ascoltarenelle mani di due musicisti fiorentini come Simone Graziano e Alessandro Lanzoni, amici di lunga data (si sono incontrati la prima volta quando il secondo era ancora un bambino) che negli ultimi anni si sono messi in luce come due tra i migliori giovani della scena italiana. Entrambi si cimentano con frequenza in soloLanzoni ha anche un CD in uscita tra non moltoma il duo pianistico era per loro una novità sulla quale si sono cimentati con interesse e curiosità, con eccellenti risultati, nella bella cornice della Sala Vanni.
Le possibili chiavi di lettura di un concerto del genere erano molte, maun po' per la location "casalinga," con un pubblico che li conosceva bene, un po' per sensibilità personale legata alla lunga frequentazionei due hanno scelto quella solo apparentemente più convenzionale: lavorare su composizioni reciproche, interagendo su di esse in modo da far sì che l'altro spingesse l'autore in direzioni da questi prima non sondate.
Ecco così che brani noti a chi conosca i lavori di entrambi, ma ascoltati in precedenta in organici più ampiil quintetto Frontal di cui Graziano è leader e di cui è uscito il nuovo album Trentacinque, il trio guidato da Lanzoni, allargatosi a quartetto nell'ultimo Seldom -hanno preso una veste nuova, grazie allo scambio delle parti in corso di esecuzione, alle variazioni co-improvvisate, agli scarti quasi divertiti che i due hanno messo in atto strada facendo. Così che il concerto si è sviluppato su una manciata di brani, dilatati dal dialogo improvvisato che i due pianisti vi hanno sviluppato sopra.
Tra i due, Graziano è parso più determinato e sicuro del proprio ruolo, prendendo direzioni sempre molto chiare anche quando decisamente inattese, mentre Lanzoni ha mostrato la solita, impressionante facilità alla tastiera, contribuendo in modo determinante alle variazioni e alle sfumature, ma lasciando al compagno maggiori responsabilità sulla direzione della musica.
La serata, molto apprezzata dal pubblico, è stata tutto sommato lirica e a suo modo "romantica," cosa che forse sarà un po' dispiaciuta a chi si fosse aspettato che i due si avventurassero maggiormente su terreni meno noti. Ma la scelta ha valorizzato uno dei molti volti di due musicisti che hanno nella capacità di muoversi in molteplici direzioni un loro punto di forza. E ha comunque fruttato un eccellente concerto, apprezzato certo non perché il pubblico fosse amico, ma per la qualità assoluta della musica espressa. A fronte del fatto che, purtroppo, l'occasione non è stata sfruttata per farne una registrazione, non rimane che auspicare di vedere i due di nuovo sulla scena assieme in questa forma.