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Scotty Barnhart: Say It Plain
ByLa sua concezione musicale è in linea con quella di una generazione di jazisti afroamericani emersi negli anni Ottanta, fedeli ai valori dello swing e del blues, interpreti attenti del repertorio e delle innovazioni elaborate in ambito post bop e modale.
Come trombettista ha un timbro di notevole bellezza, cangiante nei colori a seconda del contesto e delle esigenze espressive. Padroneggia stili e tecniche con grande naturalezza e un feeling elegante e vitale. Tende a non sprecare note anche nei passaggi più fluidi, sa far parlare la tromba con la sordina plunger come pochi al giorno d'oggi e ha la capacità di far cantare una melodia senza stravolgerla.
Say It Plain lo vede alla testa di organici mutevoli, che vanno dagli ottimi musicisti del suo quartetto stabile a personaggi come i citati Marcus Roberts, Ellis e Wynton Marsalis. Quest'ultimo è presente in "Con Alma," dove i due trombettisti illuminano con emozione il capolavoro di Gillespie.
Il repertorio è estremamente vario e include quasi troppe idee, nel senso che Barnhart offre spunti ciascuno dei quali avrebbe meritato un disco separato. Il risultato è paragonabile a un'antologia che sintetizza i vari aspetti di una precedente produzione, ma questo è un esordio e la troppa varietà costituisce un limite minore, perché le tante strategie offerte restano come promesse in attesa di completamento.
Prendiamo "Giant Steps" affrontata a un rilassato tempo di marcia New Orleans, le intense composizioni originali di matrice post modale come "The Burning Sands" o "Haley's Passage," il delicato duetto con Ellis Marsalis in "Dedicated to You," lo swing e l'ironico uso della plunger in "Say It Plain" e "Pay Me Money": da questi brani poteva nascere un disco di capolavori anni Sessanta riletti secondo i canoni del jazz classico, uno di jazz contemporaneo secondo la visione di Barnhart, uno di standard ("Put on a Happy Face" o "Young at Heart") e un altro di blues nello stile di Cootie Williams e Clark Terry.
Detto questo ci rendiamo conto che i tempi non sono certo facili, soprattutto per un artista afroamericano ben conscio del suo passato, desideroso di sviluppare il linguaggio senza svendite o furberie discografiche, quindi restiamo più che soddisfatti per la molta bella musica che Scotty Barnhart ci offre con questo esordio maturo, in attesa di lavori che approfondiscano le sue molte doti di solista e compositore.
Track Listing
01. Giant Steps (John Coltrane) – 5:48; 02. Say It Plain (Scotty Barnhart) – 6:04; 03. The Burning Sands (SB) – 7:21; 04. Haley's Passage (SB) – 5:15; 05. Dedicated To You (SB) – 2:23; 06. Put on a Happy Face (Adams, Strouse) – 7:29; 07. Con Alma (John Birks Gillespie) – 8:58; 08. Jana (SB) – 5:26; 09. Young at Heart (Richards, Leigh) – 5:25; 10. I've Never Been in Love Before (Loesser) – 6:03; 11. I'm Glad There Is You (Dorsey, Mertz) – 7:14; 12. Pay Me Money (SB, Clark Terry) – 3:30.
Personnel
Scotty Barnhart
trumpetScotty Barnhart (tromba; flumpet); Wynton Marsalis; Clark Terry (tromba); Todd Williams (sax soprano e tenore); Ellis Marsalis; Marcus Roberts; Lindsey Sarjeant; Bill Peterson; Bruce Barth (pianoforte); Rodney Jordan; Greg Williams (contrabbasso); Leon Anderson Jr; (batteria); Herlin Riley; Etienne Charles; Marion Felder (percussioni); Rick Lollar (chitarra); Jamie Davis (voce).
Album information
Title: Say It Plain | Year Released: 2010
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Lost in a Dream
Comments
About Scotty Barnhart
Instrument: Trumpet
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