Dynamis Ensemble: Johathan Harvey: Run Before Lightning

Colpisce poi un'interpretazione tanto vivace, dinamica, è il caso di dirlo, di un repertorio piuttosto vario di composizioni "tarde" realizzate negli ultimi trent'anni. Impressiona anche lo stile stesso di Harvey che, partito dalla musica corale e da Britten, passato per Darmstadt (dove si unisce a Stockhausen), è approdato ai sofismi dell'Ircam per poi trasformare numeri, calcoli, serie in relazioni di senso, o meglio, come teorizzato di recente, in spiritual music (leggersi a proposito l'interessante saggio Spiritual Music).

La tempestosità pianistica del brano di apertura, Run Before Lightning, con i suoi spruzzi di acqua e luce interpretati dal flauto, immette in una serie di paesaggi musicali che retrospettivamente portano l'ascoltatore sempre più in profondità, dilatando così sensi e percezione all'ascolto. Spartiacque un Tombeau de Messiaen dove la cassa del pianoforte (con audio-tape in apporto) diventa mare profondissimo e buio in cui le note si perdono e frantumano. Pezzo che suscita ancora grande emozione.

Le note di copertina spiegano la meccanica di ciascun brano (importante). Harvey manipola, con una certa gagliardia e spettralismo, l'elettronica, unendovi una passione per natura, caso, metafisica e Oriente - vedasi Flight-Elegy e il bell'Haiku finale. Incisivo e tagliente.

Il Dynamis Ensemble, soprattutto nel piano di Candida Felici, compie un piccolo miracolo nel addomesticare la natura di Harvey.

Visita i siti del Dynamis Ensemble e Jonathan Harvey.

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