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Yitzhak Yedid: Reflections Upon Six Images

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Yitzhak Yedid: Reflections Upon Six Images
Non vi è dubbio che negli ultimi anni la musica di origine ebraica sia divenuta parte integrante di ciò che chiamiamo jazz contemporaneo. Sempre più autori che vi si richiamano, oppure giovani solisti e compositori originari di Israele che immettono la loro creatività nella comunità jazzistica.

E’ il caso di Yitzhak Yedid, pianista già al suo sesto disco, questa volta strutturato come un concept-album dalle molteplici trame narrative.

Non pensate ad una musica canonica.

Yedid è autore ambizioso, voglioso di confrontare le tradizioni melodiche mediorientali con le correnti più avventurose dei suoni d’oggi. Lo si intende fin dalla prima traccia, che ci riporta a certe ossessioni ritmiche di Gyorgy Ligeti, specie nella parte pianistica.

Un approccio dunque più da classico moderno che da jazzman, pur nel debito dichiarato nei confronti di Paul Bley o di Ran Blake, maestri con cui Yedid ha studiato in passato.

Attorno alle fondamenta ritmiche, sorrette da un pianoforte squillante le cui note rintoccano minacciose, si coagula un proliferare melodico che intreccia le voci del clarinetto (un sempre straordinario François Houle) della viola e del contrabbasso.

Un ordito sonoro di efficace policromia, che prevede, a turno, uno zoom su ciascun strumento; infatti, la scelta compositiva di Yedid si distingue per la parità degli interventi e per il continuo dialogo espressivo delle fonti sonore.

I brani si distendono dagli otto minuti di "Fourth Image" ai quattordici del prologo già citato.

Sono costruiti a “pannelli”, con episodi che si insinuano uno nell’altro con l’obiettivo di variare costantemente il clima della musica.

Si trascolora dunque da certe cupezze di stampo europeo novecentesco alle solennità di temi ebraici più cerimoniali che danzanti, fino ad archi espressionisti che sembrano funzionali ad una drammaturgia teatrale o cinematografica.

Ampi spazi sono concessi alla viola di Galia Hai e al basso (sia pizzicato che archettato) di Ora Boasson Horev, strumentisti israeliani di notevole qualità.

Il clarinetto svetta con interventi di forte audacia improvvisativa, anche se si ha l’impressione che il punto di vista del compositore sia preponderante rispetto alle sequenze libere.

Una musica ricca di idee e di energia, che non evita a volte il rischio di una certa supponenza seriosa e una rigidità dovuta alla sovrabbondanza degli spunti.

Ma le luci sono senz’altro superiori alle ombre.

Track Listing

First Image; Second Image; Third Image; Fourth Image; Fifth Image; Sixth Image.

Personnel

Yitzhak Yedid: piano; Fran

Album information

Title: Reflections Upon Six Images | Year Released: 2006 | Record Label: Between the Lines


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