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Ralph Towner e Javier Girotto all'Auditorium di Roma
C'era molta curiosità verso l'inedito duo Towner/Girotto presentato in un concerto esclusivo presso l'Auditorium romano per la rassegna Dialogo. La diversa provenienza artistica dei due musicisti (prettamente latino l'argentino Girotto, jazzista intriso di cultura classica europea Towner) poteva rappresentare sia uno stimolo che un ostacolo; fortunatamente ha prevalso di gran lunga il primo aspetto, e i due hanno dato vita a un concerto ricco di pathos, in cui l'energia e l'esuberanza di Girotto si sono dimostrate un ideale complemento all'intimismo più contemplativo di Towner.
I temi proposti, tutti firmati da Towner con alcune novità composte per l'occasione, hanno fornito la base adeguata per un dialogo musicale ricco e fecondo tra i due musicisti. Il concerto si è aperto con "Claridade," presa dal repertorio degli Oregon, con Girotto che si è alternato al flauto e sax soprano sull'accompagnamento della chitarra classica di Towner, seguito da "On the Rise" (una nuova composizione) e "Summer's End," tratta dall'album "Lost and Found." Dopo una lunga cadenza improvvisata al sax soprano, dove Girotto ha dato pieno sfoggio sia della sua abilità tecnica che della sua grande espressività, i due hanno proseguito con "Bari-Bari," un duetto tra la chitarra baritono (l'aggiunta più recente al parco strumenti del chitarrista) e il sax baritono, e "Chiaroscuro," recentemente incisa da Towner in coppia con Paolo Fresu sull'album omonimo, dal quale è tratta anche la successiva "Sacred Place," eseguita da chitarra baritono e flauto andino, preceduta da un brano nuovo per pianoforte, ancora senza titolo.
Il concerto si è concluso con "Anthem" e "Ore Jump" (titolo provvisorio per un'altra nuova composizione), ma il pubblico, dimostrando di aver gradito quanto proposto dai due, ha richiamato i musicisti per un supplemento, prontamente soddisfatto con un altro pezzo nuovo di Towner (composto appena due giorni prima) e la chiusura definitiva con "Blue in Green," classico di Miles Davis e Bill Evans.
Per tutto il concerto i due artisti hanno offerto il meglio di se stessi, Towner prevalentemente alla chitarra classica (sempre brillante, nonostante una dolorosa infiammazione al braccio sinistro avesse rischiato di far annullare il concerto) e Girotto al soprano, dove ha saputo trovare toni lirici per lui inusuali. Magicamente, grazie all'alchimia scattata tra i due, il totale è risultato maggiore della somma delle parti, facendo sperare che il concerto, al momento un episodio isolato, abbia presto un seguito e possibilmente uno sviluppo discografico.
Foto di repertorio
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