Victor Prieto: Persistencia

Nativo di Orense (Spagna) ma da tempo residente a New York, Victor Prieto è stato prima studente alla Berklee di Boston e poi docente al Brooklyn Conservatory di New York, in un percorso che ha contribuito ad affinarne le notevoli doti tecniche.

Nel non numerosissimo novero dei fisarmonicisti attuali potremmo dire che stilisticamente Prieto si avvicina maggiormente alle robuste radici jazzistiche (pur con le contaminazioni di turno) di Richard Galliano, piuttosto che ai flirt con l'avanguardia di Guy Klucevsek o al minimalismo folk di Rob Burger. In Persistencia, suo album d'esordio, Prieto privilegia composizioni originali, che fanno compagnia a classici come "26-2" di John Coltrane, "Frevo" di Egberto Gismonti e il celeberrimo "Libertango" di Astor Piazzolla.

Proprio l'interpretazione di quest'ultimo brano ci sembra la prova più convincente dell'intero disco perché esalta l'ottimo interplay tra i musicisti, con una rilettura tutt'altro che convenzionale e sezioni di grande respiro. Prieto sfrutta le trame armoniche del brano per costruire delle piccole storie nella storia, raggiungendo un risultato complessivo affascinante.

Tra gli originali, carico di danzante energia risulta "Contrasts in NY", mentre "Mundos Celtas" dai robusti accenti folklorici permette di apprezzare appieno le qualità della ritmica: l'agile contrabbasso di Carlo DeRosa e la batteria leggera e fantasiosa di Allison Miller, interlocutori stimolanti di un fisarmonicista davvero interessante.

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