Glen Hall, Bernie Koenig: Overheard Conversations

È una duo improvisation abbastanza allo stato brado, quella praticata dall'accoppiata canadese composta dal polifiatista Glen Hall e dal batterista e filosofo (lo è diventato nel quindicennio in cui non ha potuto suonare a causa di un incidente) Bernie Koenig. Lo è, soprattutto, allorché Hall imbraccia i sassofoni e Koenig siede dietro i tamburi. Come sassofonista, Hall si colloca in effetti su una linea antivirtuosistica che nasce con la stessa avanguardia anni Sessanta (da Shepp in poi, per capirci), peraltro non completamente riscattata, nel suo caso, da particolari doti di originalità. Il risultato è che quando lui imbocca i suoi "tubi" ad ancia (con prevalenza per il tenore) anche il drumming di Koenig tende a inspessirsi, a farsi qua e là lievemente verboso.

Tutto diventa invece più sfumato, volatile, anche elegante, nell'abbinamento flauti/vibrafono che occupa buona parte della seconda metà del CD, a partire dal dittico "Trust Me"/"C'mon Let Me Cheer You Up." Notevole, in particolare, "Give It Some Time," in cui Hall soffia nel flauto basso, cosa che si ripete nel conclusivo "That's What Friends Are For," che rimane peraltro un gradino sotto.

Un buon disco di peso medio, in altre parole, che non si eleva particolarmente in quell'autentica moltitudine di lavori di analoga natura che popolano l'attuale panorama discografico, ma non per questo, onesto e coerente com'è, in alcun modo vi sfigura.

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