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Oltralpiano! Novità a 88 tasti dalla Francia
ByOut of Tracks
Discograph - distr. Self
Valutazione: 2 stelle
Uno sguardo sulla scena pianistica d'Oltralpe si apre, non troppo sorprendentemente data la popolarità che alcuni jazzisti di casa nostra godono in Francia, con un artista italiano, Giovanni Mirabassi, che rinnova in Out of Tracks il sodalizio con il contrabbassista Gianluca Renzi e il batterista americano Leon Parker.
Di Mirabassi colpisce sempre la qualità del tocco - che la forte preparazione classica sostiene per tutta l'estensione della tastiera - e la bella cantabilità delle frasi, bene assecondate da una ritmica che gioca di fino anche nei momenti più groovy. Del progetto complessivamente colpisce però anche la scarsa fantasia, tra standard arcinoti e strizzate d'occhio a quanto "funziona" in quest'ambito [Piazzolla, Morricone, potevano mancare?], che limitano così il lavoro del Mirabassi compositore a sole tre tracce, una delle quali dedicata esplicitamente a Pieranunzi. Ma siamo poi certi che una parte di mercato voglia davvero questo e, soprattutto, se di mercato si può ancora parlare, che ne valga la pena?
Eric Legnini
Trippin'
Discograph - distr. Self
Valutazione: 3 stelle
Per la stessa etichetta, la Discograph, è uscito anche il nuovo lavoro in trio di Eric Legnini, un pianista [collaboratore anche di Stefano Di Battista] che si è distinto negli ultimi anni per una certa facilità comunicativa, frutto di un'attitudine soul-jazz che - in mezzo a tanti tediosi cesallatori di armonici - ha catturato la simpatia di molti.
La ricetta non cambia in questo Trippin', con Franck Agulhon alla batteria e Mathias Allamane al contrabbasso [già li avevamo ascoltati in Miss Soul]: quindici tracce di jazz fresco e hardboppeggiante, con tutte le varianti necessarie alla bisogna, dalla spinta latin a quella più quadrata rock, non scordandosi il suono vintage del piano elettrico quando serve.
Anche qui una manciata di standard [bella però la resa di "Con Alma"] e una versione solitaria di "The Secret Life of Plants" di Stevie Wonder, anche qui nulla di nuovo sotto il sole, ma il disco è piuttosto piacevole.
Baptiste Trotignon
Share
Naive - distr. Self
Valutazione: 3 stelle
Un altro nome molto gettonato del piano jazz francese, quello di Baptiste Trotignon, sbarca a Brooklyn e registra questo Share insieme a una ritmica locale [Matt Penman al basso, Eric Harland e Otis Brown III ad alternarsi alla batteria] e con due lussuosi outsider come Tom Harrell e Mark Turner in una manciata di brani.
L'approccio melodico trova in questa formazione l'amalgama giusta e i temi di Trotignon [che firma tutte e undici le tracce] sono il veicolo perfetto per assoli di classe - uno su tutti quello che il pianista prende in "Mon Ange". Un lavoro raffinato.
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