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Zeena Parkins: Necklace

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Zeena Parkins: Necklace
Su Zeena Parkins si è spesso detto molto, talvolta si è dato per scontato qualcosa [succede quando sei donna, suoni uno strumento che pochi suonano e sei coinvolta nei più svariati contesti creativi: sei comunque "cult", anche se la maggior parte non comprende il perché]. L'abbiamo seguita per le strade polverose della downtown New York, o accanto a Bjork e ai Matmos, sgocciolare suoni con l'altra "strega" Ikue Mori, innamorandoci delle dita nervose che si rincorrono sull'arpa e dei lembi improbabili dei suoi costumi di scena.

Ora la troviamo nella veste di "compositrice" di quattro lavori per organici differenti, il primo dei quali, "Persuasion" [2004/5] per quartetto d'archi e elettronica, vede protagoniste le strumentisti dell'Eclipse Quartet, due componenti delle quali sono sorelle della stessa Parkins. Il brano nasce da una commissione per la compagina di danza Sui-Generis e rivela una scrittura densa, il cui disegno drammatico viene sottolineato in alcuni punti dalle alterazioni del suono che Doug Henderson e la stessa Zeena Parkins architettano.

Le tessiture degli archi vengono così proiettate in una dimensione vagamente allucinata, accumulandosi in spesse coltri prima di sciogliersi al pizzicato o a frustoli di note [come nella sospensione attorno al decimo minuto], trovando poi un momento efficacissimo in una sorta di drone dal quale è quasi un peccato riemergere per un finale di livido espressionismo.

Sempre la compagina di danza Sui-Generis è protagonista della seconda composizione, del 2005, quella "16 Feet + Cello" che mantiene quel che promette, cioè i suoni prodotti dai piedi di otto danzatori e dal violoncello di Maggie Parkins. Mancando qui una componente visiva che consenta di collegare il suono al relativo gesto [anche involontario], il pezzo diventa una sorta di pastiche rumorista, in cui il violoncello prende progressivamente il comando delle operazioni, ma che risulta all'ascolto non troppo significativo.

Ancora una commissione per la danza, qui per Neil Greenberg, "Solo For Neil": qui troviamo "finalmente" la stessa compositrice all'arpa acustica, per quattro minuti scarsi in cui il linguaggio della Parkins allo strumento trova toni incantatori e fluttuanti. La connotazione fiabesca che gli arpeggi più ampi inevitabilmente evocano è abilmente bilanciata da sospensioni, indugi, sciabolate quasi ipnotiche, sovrapposizioni di sensazioni, a comporre un quadro di straordinaria lucidità espressiva. [Anche qui peccato che il fattore coreografico non si possa apprezzare].

Chiude questa raccolta un altro lavoro per quartetto d'archi [questa volta senza manipolazioni digitali]: con una struttura tripartita, "Visible/Invisible" consente alla Parkins di utilizzare tecniche differenti, prestando la massima attenzione agli aspetti timbrici degli strumenti [con immancabili glissando e contrapposizioni tra suoni lunghi e brevi accidenti ritmici]. C'è in questo lavoro un eccessivo aderire a astrazioni tipiche della composizione contemporanea colta e spiace un po', nonostante il valore non irrilevante del pezzo, che la grande capacità eversiva della Parkins ne risulti un po' sacrificata.

Questo Necklace, che prende il nome dall'ultimo ansioso movimento di "Visible/Invisible", è un disco emblematico di come la scrittura per determinati organici possa essere sfida e trabocchetto. Zeena Parkins trova spesso la chiave per immettere la sua inquietudine espressiva dentro queste forme, ma rischia anche qualche volta di rimanere come Narciso a rimirare la propria bravura nell'acqua immobile. E lei si diverte di più con le onde!

Track Listing

01. Persuasion [2004/5] - 16:47; 02. 16 Feet + Cello [2005] - 5:21; 03. Solo For Neil [2005] - 3:47; 04.-06.Visible/Invisible [2005] - 17:10

Personnel

Eclipse Quartet (quartetto d'archi #1 e 4-6); Zeena Parkins (arpa, elettronica #1 e 3); Doug Henderson (elettronica #1); Maggie Parkins (violoncello #2); Compagnie Sui-Generis (danzatori #2)

Album information

Title: Necklace | Year Released: 2007


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Metal Rat

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