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Patricia Barber: Mythologies

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Patricia Barber: Mythologies
E' un mare denso e scuro quello in cui si arrotola il pianoforte sensuale di Patricia Barber in apertura di questo sontuoso Mythologies. Con i gabbiani evocati dalla chitarra elettrica di Neal Alger pronti a gridare nel vento. Il tema dell'album è quello della rilettura in chiave moderna delle Metamorfosi di Ovidio e la cantante pianista di Chicago non si lascia scappare l'occasione di smontare e rimontare a suo piacimento le metafore e i paradossi, i miti e le storie del celebre poeta nato a Sulmona nel 43 avanti Cristo per un progetto che ha ricevuto il riconoscimento della fondazione Guggenheim.

Il quartetto della Barber si conferma di ottimo livello, con il basso di Michael Arnopol teso come sempre a trovare la quadratura del cerchio con le sue mirabili frasi dal sapore scuro che spesso si fermano come per incanto in percorsi circolari che si ostinano a tornare al punto di partenza. La batteria di Eric Montzka è precisa e puntuale, ottimamente registrata e spesso integrata con incursioni percussive che aggiungono sapori e inflessioni esotiche che non sono mai invadenti. In alcuni brani il sax di Jim Gailloreto si aggiunge al quartetto di base per escursioni piene di vitalità che rimettono per alcuni istanti il jazz mainstream in primo piano. Ma è la chitarra di Neal Alger a prendere spesso il sopravvento, con accenti drammatici e carichi di espressività. Il suo suono è carico di tensione e diventa il perfetto contraltare per la voce della Barber, per le sue disperate evoluzioni dove l’ironia si sposa con la critica quasi beffarda, per giungere a mettere definitivamente a nudo l’anima del mondo. Sempre contando sul pudore della ragione, ma allo stesso tempo con la certezza che non saranno mai ammessi compiacimenti o sotterfugi di alcun genere.

Patricia Barber non si lascia incastrare negli esercizi di catalogazione e dal suo jazz molto peculiare sgorgano senza timore torrentelli di essenze rock e pop che la avvicinano decisamente a Joni Mitchell, una cantante che la Barber apprezza moltissimo. Ascoltatela muoversi con cautela, sospesa fra la poesia e l’hip-hop di “Phaeton”, alle prese con il pop melodico di “Persephone” e sottilmente giocosa con le derive minimaliste della conclusiva “The Hours” che si tinge come per magia di gospel e prendete atto di come i confini del jazz siano definitivamente frantumati.

La voce della Barber è salmastra come sempre e si sposa alla perfezione col suo pianoforte dal timbro scuro, a volte perfino limaccioso, notturno e riottoso. Il classicismo di fondo è solo un pretesto e il suono non riesce a non essere contemporaneo, a non riflettere le storie di ordinaria follia della metropoli. Il peso di una rilettura così impegnativa non sposta di un briciolo l'attenzione della Barber per le storie che le ruotano attorno, anche perchè le è ben chiaro che le storie della vita sono le stesse di sempre, da più di duemila anni.

Track Listing

The Moon; Morpheus; Pygmalion; Hunger; Icarus; Orpheus/Sonnet; Persephone; Narcissus; Whiteworld/Oedipus; Phaethon; The Hours.

Personnel

Patricia Barber: piano, vocals; Neal Alger: guitar; Michael Arnopol: bass; Eric Montzka: drums; Jim Gailloreto: alto saxophone, tenor saxophone; Paul Falk, Grazyna Auguscik, Lawrice Flowers, Airreal Watkins, Walter

Album information

Title: Mythologies | Year Released: 2006 | Record Label: Blue Note Records


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