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Johan Lindstrom: Music For Empty Halls
Nella parte centrale del lavoro il piglio è cameristico. Si comincia con un unisono di sax tenore e clarinetto accompagnato dagli arpeggi terzinati della chitarra. Segue un elegante quintetto di chitarra, clarinetto, trombone, basso elettrico e batteria, che si snoda attraverso una prima parte scritta, un'improvvisazione collettiva e una seconda parte scritta, nella quale gradualmente rientrano gli altri strumenti. Un'altra breve improvvisazione collettiva, questa volta con l'organico al completo, prelude a una marcia dall'incedere solenne, su un riff cromatico della ritmica, ripreso e variato nel registro alto da un tema a trilli dei sax. La marcia si spegne nel riverbero, e la parte centrale si conclude con il quintetto che riprende il suo primo tema.
È la volta di un pezzo rock dall'armonia pantonale (dove cioè il susseguirsi degli accordi è dettato dall'effetto coloristico del loro accostamento, e non dalla funzione armonica di ciascuno di essi, come nell'armonia tonale), che si ancora in fine su un ostinato in re: siamo dalle parti dei Radiohead di Ok Computer, per intenderci. A seguire, uno degli episodi più suggestivi del disco: accordi lenti e molto espressivi vengono suonati su quello che sembra un pianoforte a muro, sordinato e debitamente poco accordato per dare "l'impressione di casa"; in sottofondo, voci di bambini e qualche altro campionamento disturbante. Da un crepitio di vinile riemerge la band, prima distante, poi a volume sempre più alto, per l'ultimo, fragoroso ostinato. L'epilogo è un inno, lasciato all'accompagnamento della sola chitarra, e al canto all'unisono di voci e violino.
Quella che il chitarrista Johan Lindstrom ha scritto per il suo settetto è un'unica lunga suite: la separazione tra le tracce è soltanto una convenzione discografica. Per questo, nella descrizione che precede non sono stati indicati i titoli dei singoli brani. L'opera va ascoltata per intero, da capo a fondo: ne vanno apprezzate la coerenza della scrittura e l'impeccabile drammaturgia. Il valore del disco sta in questo, prima ancora che nella compattezza del collettivo e nella funzione narrativa (non esibizionistica) dei soli. Questi sono i dischi che ha senso registrare. È così che si fa. Bellissimo.
Track Listing
Serengeti; Dance Of The Marble Hearts; The Run; Elegy Of The Golden Age; Music For Empty Halls: Part 1; Europé Endless Boogie; Music For Empty Halls: Part 2; Sleepless Lapsteels; The Assent; March Of The Comodos; Hymn (För Dom Anhöriga).
Personnel
Johan Lindstrom
guitarJohan Lindström: guitar, pedal steel guitar, percussion, fx. piano; Jonas Kullhammar: alto saxophone, tenor saxophone, baritone saxophone, bass saxophone; Jesper Nordenström: piano, organ; Per “Texas” Johansson: clarinet, bass clarinet, contrabass clarinet, tenor saxophone; Mats Äleklint: bass trombone, trombone; Torbjörn Zetterberg: double bass, electric bass; Konrad Agnas: drums, percussion; Edda Magnason: vocals; Sofie Livebrandt: vocals; Ulf Forsberg: violin; Ulrika Jansson: violin; Ingegerd Kiergegard: viola; Helena Nilsson: cello.
Album information
Title: Music For Empty Halls | Year Released: 2018 | Record Label: Moserobie
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