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Claudio Cojaniz Coj & Second Time: Molineddu (Les Lieux Magiques)

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Claudio Cojaniz Coj & Second Time: Molineddu (Les Lieux Magiques)
La "seconda volta" di Claudio Cojaniz prosegue sui toni lirici, ispirati alle musiche del mondo, che avevano caratterizzato i suoi precedenti lavori, il primo CD della formazione e lo spettacolo con ospite Alexander Balanescu (clicca qui per leggerne le recensioni). La formazione, affiatatissma, lavora in modo estremamente sinergico, tanto che di brano in brano i protagonisti sono, ancor più del pianoforte, ora la batteria di Luca Colussi e le percussioni di Luca Grizzo, ora il contrabbasso di Alessandro Turchet, compagni di viaggio che ovunque interagiscono in modo del tutto paritetico.

Il lavoro si apre con una lunga e toccante ode dedicata ad Aleppo, la martoriata città della Siria: aperta da un'introduzione del piano, resa drammatica da un ostinato del contrabbasso e dalla molteplicità di suoni di Grizzo, prosegue in un teso crescendo corale nel quale l'arco scandisce il procedere, il piano svolge il ruolo di narratore e le due percussioni sono protagoniste sulle sfondo; i cambi ripetuti di tempi e di clima—il finale è un malinconico sfumare—rendono il tutto di forte impatto, musicale ed emotivo.

Nella lirica e più sospesa "For My Friends," dai ritmi vagamente sudamericani, spicca invece soprattutto il lavoro di batteria e percussioni, che con la loro varietà esaltano il fluido fraseggiare del piano, mentre nella successiva "Fandango de la malasuerte" è decisivo il profondo incedere del contrabbasso, con gli interventi di Grizzo a sottolineare l'elemento spagnoleggiante.

La singolare "Line Up to Sea" assomma varie citazioni, tra le quali la canzone folk macedone "Zajdi Zajdi" in apertura, ma anch'essa vive del lavoro collettivo della ritmica; "Chanson (pour Tonì)" affianca al delicato e rafinatissimo fraseggio del piano la potenza del contrabbasso, con Turchet che qui domina la scena e offre un formidabile assolo peacockiano.

Il contrabbassista, stavolta con l'archetto, è protagonista anche di "Requiem," praticamente un duetto con il pianoforte, malinconico, condito da pochi interventi delle percussioni e dal beat della batteria che entra nella parte finale. Infine "Molineddu," brano che intitola l'album e dedicato all'omonimo parco-museo di Ossi (Sassari), si apre con una lirica di Stefano Flore recitata da Carmela Arghittu su una citazione di etnica e prosegue con il sospeso lirismo del piano contrappuntato da contrabbasso e percussioni, fino a un dolce finale di corde e campanelli.

Disco semplice, di ascolto immediato, eppure complesso e raffinato per il modo in cui tutti i componenti della formazione sono presenti, da protagonisti, nella creazione di un suono sfaccettato e peculiare.

Track Listing

Aleppo; For My Friends; Fandango de la malasuerte; Line Up to Sea; Chanson (pour Tonì); Requiem; Molineddu — Girasoles suta la luna.

Personnel

Claudio Cojaniz: pianoforte; Alessandro Turchet: contrabbasso; Luca Colussi: Batteria; Luca Grizzo: percussioni, voce.

Album information

Title: Molineddu (Les Lieux Magiques) | Year Released: 2018 | Record Label: Caligola Records

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