Enten Eller: Minótauros
Ripreso all'ultima edizione dell'Open Jazz Festival di Ivrea (per l'esattezza il 17 marzo, ovviamente 2018), questo Minótauros, titolo ancora una volta proveniente dalla mitologia greca, come spesso accade quando c'è di mezzo Massimo Barbiero (quindi anche per Odwalla), ci consegna i riflessi, per forza di cose parziali, di un concerto assai singolare in cui i quattro di Enten Eller suonano in una stanza del Museo Garda, mentre in altrettante stanze danzano, uno per ciascuna, Tommaso Serratore, Roberta Tirassa, Sara Peters e Giulia Ceolin, senza alcun tipo di collegamento visivo, e invece ciascuno/a relazionandosi a un unico strumentista.
Ovviamente tutto questo intersecarsi di "corrispondenze" non può esserci restituito dall'odierno CD, che va quindi valutato e raccontato per quanto ci offre sotto il profilo squisitamente sonoro, quindi musicale. Sopravvive peraltro una trama, specifica, che vede ciascuno strumento (nell'ordine chitarra, percussioni, tromba e contrabbasso) prodursi dapprima in un monologo (i quattro interludi), per poi esser raggiunto dagli altri tre in un pezzo compiuto (nel senso di predefinito, almeno nelle geometrie essenziali, laddove i quattro monologhi sono palesemente altrettante improvvisazioni cotte e servite sul momento).
Il lavoro globale si fonda parecchiocom'è ovvio e fisiologico che siasulla lunghissima consuetudine dei quattro musicisti a suonare assieme. Prevale una solidità strutturale che di rado si rompeproprio come equilibrioin favore di questo o quel singolo elemento, ciò fino all'epilogo per più versi liberatorio (anche per la bellezza, e cantabilità, di una linea melodica del resto prevedibilmente familiare a molti degli astanti) di "Per Emanuela," tema storico di Barbiero che si perpetua periodicamente nell'agire sia di Enten Eller che di Odwalla.
Il ritorno a casa dopo una nuova partenza. Che non sarà del resto l'ultima.
Ovviamente tutto questo intersecarsi di "corrispondenze" non può esserci restituito dall'odierno CD, che va quindi valutato e raccontato per quanto ci offre sotto il profilo squisitamente sonoro, quindi musicale. Sopravvive peraltro una trama, specifica, che vede ciascuno strumento (nell'ordine chitarra, percussioni, tromba e contrabbasso) prodursi dapprima in un monologo (i quattro interludi), per poi esser raggiunto dagli altri tre in un pezzo compiuto (nel senso di predefinito, almeno nelle geometrie essenziali, laddove i quattro monologhi sono palesemente altrettante improvvisazioni cotte e servite sul momento).
Il lavoro globale si fonda parecchiocom'è ovvio e fisiologico che siasulla lunghissima consuetudine dei quattro musicisti a suonare assieme. Prevale una solidità strutturale che di rado si rompeproprio come equilibrioin favore di questo o quel singolo elemento, ciò fino all'epilogo per più versi liberatorio (anche per la bellezza, e cantabilità, di una linea melodica del resto prevedibilmente familiare a molti degli astanti) di "Per Emanuela," tema storico di Barbiero che si perpetua periodicamente nell'agire sia di Enten Eller che di Odwalla.
Il ritorno a casa dopo una nuova partenza. Che non sarà del resto l'ultima.
Track Listing
Interludio 1 (Teseo – Ragione); Teseo; Interludio 2 (Minotauro – Follia); Roby (Barbiero); Interludio 3 (Minosse – Potere); Funkytauros; Interludio 4 (Arianna – Sentimento); Arianna; Per Emanuela.
Personnel
Alberto Mandarini: trumpet, fliugelhrn, live sampling, effects; Maurizio Brunod: electric guitar, live sampling, effects; Giovanni Maier: double bass; Massimo Barbiero: drums, percussion.
Album information
Title: Minótauros | Year Released: 2018 | Record Label: Self Produced