Home » Articoli » Live Review » Michel Portal – Louis Sclavis
Michel Portal – Louis Sclavis
ByBuse de Tresca - 26.07.2011
Si suona? Non si suona? Quando un concerto è previsto all'aperto, tra le montagne, ad un'altitudine di 2200 metri, è il meteo a farla da padrone. Se le nuvole minacciano pioggia, con il termometro che segna una temperatura intorno ai dieci gradi, gli strumenti ad ancia soffrono particolarmente.
Approfittando di un breve squarcio di cielo azzurro, si decide di suonare. L'inizio del concerto viene anticipato di qualche minuto, il palco è un mini-gazebo approntato per ogni evenienza (sarà utile, nel corso del concerto qualche goccia di pioggia scenderà!), lo sfondo quello delle Pale di San Martino.
I musicisti sono Michel Portal e Louis Sclavis, probabilmente i due più grandi clarinettisti sulla scena musicale europea. Due generazioni a confronto (settantaseienne Portal, cinquantottenne Sclavis), entrambi da sempre coinvolti in progetti che spaziano dal jazz più evoluto alla classica contemporanea, dalla ricerca di un folklore immaginario alle musiche per cinema, teatro, danza. Ed è proprio lungo queste ampie coordinate espressive che si è snodato il concerto del duo, tra frammenti di composizioni scritte e grandi aperture improvvisative.
Per ragioni di età, di lignaggio, e forse anche di indole, la conduzione è affidata a Michel Portal. I temi accennati portano soprattutto la sua firma, e partono dalle storiche ed eteree "Musiques de Cinémas" per arrivare al più recente e giocoso "Bailador". Non sono comunque mancati i contributi compositivi di Sclavis, anch'essi lievi e danzanti.
Ma, com'era facile prevedere, è nella pura improvvisazione estemporanea che il duo ha dato il meglio. Sarà stato lo splendido scenario delle Dolomiti, o forse il puro piacere di ritrovarsi e suonare in assoluta libertà. Certo è che i due musicisti erano davvero di ottimo umore. Desiderosi di "giocare" con il pubblico, e di suonare una musica ricca di melodia.
Messi da parte, per una volta, i guizzi umorali e le turbolenze sonore, Portal e Sclavis si sono dedicati alla creazione istantanea di danze folkloristiche, di canzoni montanare, di delicatissimi temi come il pedale in 5/4 con cui si è chiuso il concerto. Presentato in modo scherzoso, commovente nella sua dolcezza.
Foto, di repertorio, di Claudio Casanova.
< Previous
Barefooted Town
Next >
Don't Follow the Crowd