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Giovanni Falzone European Ensemble: Meeting in Paris

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Giovanni Falzone European Ensemble: Meeting in Paris
Parigi è, secondo l’iconografia da brochure turistica e nell’immaginario collettivo, la città romantica per eccellenza, luogo di magici incontri tra innamorati. Ma la capitale sulla Senna, nel corso degli ultimi settant’anni, è stata teatro anche di entusiasmanti incontri musicali, tra jazzisti provenienti da ogni parte del mondo che hanno segnato momenti esaltanti nella storia della musica afroamericana.

Ed esaltante risulta questo Meeting in Paris, assai riuscito incontro tra il trombettista e compositore Giovanni Falzone con un gruppo di giovani musicisti in quella città residenti.

Sono diverse le chiavi di volta che rendono Meeting in Paris un disco di assoluto valore, da annoverare tra le cose migliori uscite in questo 2006. Innanzitutto la coerenza artistica: Falzone prosegue nella sua personale, intensa ricerca di una estetica musicale che ruota attorno al fulcro vitale dell’improvvisazione e attira a sé, come forze rigeneranti, variegate influenze di stili e di generi.

Non c’è da meravigliarsi quindi se nella sua musica convivono a meraviglia, anzi si solleticano a vicenda, la lezione del bop e l’idea di swing, l’eredità del free storico, l’austerità accademica e le forme folkloriche, il rispetto per la tradizione e la costante ricerca del nuovo. Quella di Falzone è una mente in continua ebollizione che non si accontenta della bella esecuzione, della frase perfetta, del chorus che aggancia, ma piuttosto produce una sottile, persistente tensione interna ai brani che trasforma anche la più morbida delle ballad - vedi “Miniature 3“ - in un caleidoscopio di sensazioni.

Poi c’è la scrittura. Rigorosa, per certi versi complessa, apparentemente rigida ma formidabile veicolo per la piena valorizzazione delle intuizioni e delle diverse sensibilità dei musicisti. Le composizioni di Falzone si sviluppano con trame a intarsi e sono ricche di snodi nevralgici, decisivi per imprimere accelerazioni impreviste e cambi di direzione, in un gioco di scatole cinesi nelle quali nulla è lasciato al caso ma tutto fluisce spontaneo e vitale.

Infine vi è l’idea di gruppo. E’ vero, Falzone è il leader indiscusso, il cavallo in più nel motore e l’elemento aggregante, ma possiede la capacità, che hanno solo i grandi, di far funzionare l’ensemble come un organismo unico e compatto, dove ciascuno è e si sente protagonista nel rispetto degli equilibri complessivi.

In un album praticamente senza sbavature e senza punti deboli non possiamo non segnalare l’iniziale “Rotation“, una sorta di Ellington stralunato del nuovo millennio, “Three for one“, il volto più sperimentale del Blue Note sound Anni Sessanta, “Pericoloso pensare“, un Morricone d’annata con echi blues e aperture free, e “Veggente“ dall’accattivante cantabilità mediterranea.

Imperdibile.

Track Listing

01. Rotation - 08:39; 02. Three for one - 08:24; 03. Veggente - 09:19; 04. Miniature 3 - 06:35; 05. Vite in piattaforma - 09:52; 06. Pericoloso pensare - 07:16; 07. Black Castle - 06:40; 08. Machine-Man(dedicato a "Tempi Moderni" di Charlie Chaplin) - 09:36. Tutte le composizioni sono di Giovanni Falzone.

Personnel

Giovanni Falzone (tromba); Robin Verheyen (sax tenore e soprano); Bruno Angelini (piano); Mauro Gargano (contrabbasso); Luc Isenmann (batteria).

Album information

Title: Meeting in Paris | Year Released: 2006 | Record Label: Soul Note


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