Home » Articoli » Album Review » Jordina Millà, Barry Guy: Live in Munich
Jordina Millà, Barry Guy: Live in Munich
ByIn questo Live in Münich siamo di fronte a un'improvvisazione libera, articolata in sei parti prive di titolo e numerate in progressione, di lunghezza variabile: quella d'apertura, maestosa e multiforme, sfiora i ventitré minuti, mentre una non arriva ai quattro. I due artisti interagiscono prendendo liberamente l'iniziativa di portare la musica in direzioni di volta in volta diverse e, soprattutto, suonano entrambi con tecniche estese (spesso perfino "improprie") che non solo originano timbri altrimenti impossibili, ma permettono loro anche di dar vita a scenari davvero sorprendenti e suggestivi.
La prima lunga parte contiene già moltissime delle forme espressive utilizzate dai due: si apre in modo relativamente classico almeno per un'improvvisazione di questo genere facendo interagire i due strumenti con stridori, percussioni, lavoro sulle corde anche del piano; l'intervento sull'interno della cassa, però, verso la metà del brano si fa così intenso e creativo che il suono abbraccia l'intera scena, costruendo un suggestivo, roboante sfondo, sul quale il contrabbasso archettato disegna profili nitidi. Allo spegnersi di questo potente scenario, il lavoro sulle corde del piano produce note lunghe, ricche di armonici, che s'intrecciano con il solismo di Guy per un episodio meditativo e quasi liturgico, cui ne segue uno più tormentato, sempre su intensità moderate, che apre su uno dei pochi momenti dal gusto jazzistico, con un libero, ma lirico, lavoro alla tastiera accompagnato dal pizzicato del contrabbasso, sfociante in un episodio di clusters percussivi su stridori di corde e intensità ondulatoria, fino al ripresentarsi di un cameristico intreccio tastiera-pizzicato che conclude il brano. Pura bellezza, che si può ascoltare all'infinito trovandovi sempre sfumature diverse e nuovi aspetti timbrici da godere.
Gli altri più brevi brani presentano un materiale simile, esplorandone le sezioni in modo più specifico. La seconda parte, per esempio, si incentra all'inizio maggiormente sullo stridore delle corde dei due strumenti, limitando l'impiego di suoni "propri," che scintillano a tratti solo nella parte finale, comunque in buona parte "preparati"; prosegue però con la Millà che opera esclusivamente sulla tastiera, ancorché con stilemi costantemente variati, e Guy che usa l'archetto in modo esteso, in un clima perlopiù concitato. La terza, la più breve, è una prolusione astratta e tipicamente contemporanea del pianoforte, cui il contrabbasso fornisce un misurato supporto. Nella quarta vengono sfruttate le eco della cassa del piano (sarebbe interessante capire meglio in che modo), mente Guy agisce in una molteplicità di modi sul proprio strumento, producendo stridori, schiocchi, rimbombi, ma anche sonorità nitide e profonde. La quinta è forse la più tradizionalmente cameristica, ma non per questo è meno incantevole, mentre la parte conclusiva, probabilmente il bis, è molto vivace e variata, con i due strumenti che si scontrano e riconciliano a più riprese.
Disco semplicemente meraviglioso, uno dei quei piccoli capolavori che nascono quando due eccellenze musicali si incontrano in un frangente magico. Imperdibile il CD, da seguire con estrema attenzione la fantastica pianista catalana.
Album della settimana.
Track Listing
Part I; Part II; Part III; Part IV; Part V; Part VI.
Personnel
Jordina Millà
pianoBarry Guy
bass, acousticAlbum information
Title: Live in Munich | Year Released: 2024 | Record Label: ECM Records
Tags
Jordina Millà & Barry Guy
Album Review
Neri Pollastri
Live In Munich
ECM Records
Jordina Millà
barry guy
Agusti Fernandez
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz
