Lotte Anker - Craig Taborn - Gerald Cleaver: Live at the Loft

Dotato di accogliente sala da concerti e di un apprezzato studio di registrazione, ha visto passare i più bei nomi della galassia improvvisativa più o meno radicale, più o meno storica, tant'è che la prestigiosa Leo Records, per festeggiare i 25 anni della propria attività discografica, ha pensato bene di registrarvi un doppio CD (Leo Records 25th Anniversary, Loft Koln).

In questa commistione di storico e di contemporaneo non poteva mancare il trio Anker/Taborn/Cleaver. Lotte Anker rappresenta una sorta di memoria storica del post-free europeo grazie ai suoi numerosi coinvolgimenti con i progetti più creativi degli ultimi trent'anni. Gerald Cleaver, nonostante qualche anno in meno, ha un background musicale intensissimo con frequentazioni assidue della vivace scena della costa orientale statunitense. Mentre Craig Taborn, il più giovane dei tre, è nel corso del tempo diventato una figura di riferimento imprescindibile per capire i sussulti del jazz attuale e intravedere gli sviluppi del jazz a venire (imperdibile il suo progetto Junk Magic).

Live at the Loft è quindi il naturale incontro tra musicisti dalla forte personalità, dotati di una sensibilità fuori dal comune e di una visione artistica proiettata in avanti, sospinti dal desiderio fisiologico di mettersi sempre in gioco. Cinquantacinque minuti di libera improvvisazione, senza rete, senza appigli, senza boe di salvataggio, condotti verso un instabile equilibrio da una impalpabile trama connettiva fatta di piccoli segnali e mobili punti di raccordo. Non ci sono sparate furibonde delle ance, né voli pindarici sulla tastiera, né tantomeno rutilanti figure della batteria piuttosto una sensazione di calma apparente, con la superficie appena increspata e correnti sonore che si scontrano in profondità. Con Taborn che abbandona momentaneamente gli esperimenti elettronici e ritorna alla grande al piano acustico mettendo in mostra un linguaggio pienamente maturo con le stimmate di una nuova classicità.

Visita il sito di Lotte Anker.

Comments