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La generosità di Jorrit Dijkstra
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Matchbox
Driff Records (2015)
Valutazione: * * * ½
Il primo dei due CD di cui ci occupiamo oggi, inciso ad Acton, Massachusetts, nel luglio 2014, lo vede condividere la firma in ditta con tre colleghi, venendo a comporre in tal modo un quartetto dalle geometrie assolutamente canoniche. Meno, per buona sorte, la musica (di cui Dijkstra divide la paternità col pianista Pandelis Karayorgis), che rivela di primo acchito stimmate vagamente ornettiane, non mancando, nel prosieguo, di far affiorare anche spigolosità e obliquità più prossime all'universo braxtoniano.
A voler indicare i brani che meglio rappresentano (o quintessenziano, se preferite) le coordinate estetiche del lavoro, opteremmo per l'iniziale "Fourteen Squares," appunto di inflessione colemaniana, il trittico che parte da "Entanglement," più free-nervoso, attraversa il più compassato "Shards" e si chiude con l'affermativo "Constellation," e ancora "All for It," prima più astratto, a tratti puntillistico, poi più aperto e diretto. Sia quel che sia un disco sicuramente degno di nota.

Never Odd or Even
Driff Records (2015)
Valutazione: * * * *
Ancor più significativo ci appare poi l'album in solo (incisione fra marzo e novembre 2014, ovviamente con ampio ricorso alla sovraincisione), pratica entro cui Dijkstra mostra di sapersi districare del tutto egregiamente, mettendo tutti i puntini sulle i e confezionando un lavoro il cui disegno appare sempre palpabile.
È ovviamente il sax alto a fungere da capo del coro, ma gli svariati altri strumenti che gli ruotano attorno, compresi i pedali e un'oggettistica variopinta (il più curioso è il dialogo alto/pallina da ping pong che anima "Pong"), generano, complessivamente, una musica avvincente e capace non di rado di sorprendere, fra episodi dedicati ai convegni sassofonistici e altri più rumoristico-concreti, o elettronici, o distesi su spazi più dilatati, senza per questo tediare, nel nome di un'articolazione che sa alimentare regolarmente l'impianto messo a punto da Dijkstra.
Elenco dei brani:
Matchbox:
Fourteen Squares; Drooze; Entanglement; Shards; Constellation; The Unheard; Outward on Pleasant Spheres; Start; All for It; Cluster Waltz.
Never Odd or Even:
Ear Piercing; Toodeledoo; Talking Pads; Rubber Ballad; Ticky; Groove Segment; Forth and Back; Ooze; Pong; The Gaps; Never Odd or Even; Spit Pads; Wobbly Drone Fly; Troubadour; More Ticky.
Musicisti:
Matchbox:
Jorrit Dijkstra: sax (alto), lyricon, sintetizzatore analogico; Pandelis Karayorgis: pianoforte; Nate McBride: contrabbasso; Curt Newton: batteria.
Never Odd or Even:
Jorrit Dijkstra: sax (alto), lyricon, sintetizzatore analogico, effetti a pedale, oggetti.
Tags
Jorrit Dijkstra
Multiple Reviews
Alberto Bazzurro
United States
Massachusetts
Boston
The Whammies
Steve Lacy
Pandelis Karayorgis
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