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Terry Day: Interruptions

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Terry Day: Interruptions
Bisognerebbe candidarsi a scrivere presto una biografia romanzata del signor Terry Day, da Hemel Hempstead, Regno Unito, classe 1940.

Polistrumentista, cantante, compositore, pittore, cuoco, forse anche entomologo e chissà cos’altro. Musicista d’orchestre da ballo a cavallo dei Cinquanta e dei Sessanta, proprio dal 1960 in poi inizia ad interessarsi alla musica d’avanguardia che “contamina” e trasporta in mille avventure rock-pop perpetrate poi lungo tutto l’arco dei creativi Settanta.

Funambolico dissacratore di ogni tipologia di strumento musicale, Day gioca, letteralmente, in questa sorta di immancabile parafernalia musicale, appena pubblicata dalla Emanem britannica. Interruptions è un sampler di tracce inedite raccolte fra il 1978 e il 1981: multi-tracks, soli, parole e “capricci” sonori fatti di ritmo e suo contrario, armonia e suo contrario, carezze e rutti, ottimismo e pessimismo, ironia e rigore che solo l‘inarrivabile “The Wire” (una tra le più intelligenti riviste musicali oggi esistenti al mondo) potrebbe - sino in fondo - riuscire a recensire “geneticamente” con la massima dovizia di particolari.

Trentadue brani trentadue che nemmeno Andy Partridge sarebbe riuscito a mettere insieme con tale rigorosa “pazzia”: batteria e mandolini, kazoo e sintetizzatori, Christmas blowers e Bottleneck, violoncelli e flauti cinesi, bamboo e cornamuse, giocattoli e pianoforte africano, voce e palline da ping pong. Il tutto registrato a casa di amici, in irriverenti pub della campagna inglese, lungo rumorose strade di Amsterdam o in asettici studi di registrazione britannici. Follie di quelle da interpretare per il loro immaginifico verso giusto e che danno una straordinaria esemplificazione di ciò che potrebbe essere il vero e totale significato di “improvvisazione creativa”. Per pochi e, per di più, assolutamente cultori delle cose “made in Britain

Personnel

Album information

Title: Interruptions | Year Released: 2006 | Record Label: Unknown label


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