Arrigo Cappelletti - Andrea Massaria: Intermittenze

Qui la diversità si manifesta in modo eminente anche nei suoni: da un lato quello più caldo e tradizionale del piano, dall'altro quello più aspro e distorto della chitarra elettrica. E proprio le particolari sonorità prodotte da Massaria, che ora si armonizzano, ora invece entrano in straniante contrasto con il piano, producono il clima originale del lavoro. Il quale si muove curiosamente in bilico tra una cifra decisamente cameristica e classico-contemporanea (Massaria ha lungamente studiato e suonato la chitarra classica) e una invece più jazzistica, con improvvise accelerazioni, venature blues, screziature acide.

Ma, ben più che nelle atmosfere, il senso del lavoro sta appunto nel dialogo che i due sviluppano, con rigore e coerenza nel corso delle otto tracce, dando vita a un ordito sempre estremamente elaborato, mai uguale a se stesso, fatto di chiamate e risposte, invenzioni reciproche, da cogliere attraverso ascolto attento. Senza, tuttavia, che la musica perda mai una sua fruibilità o cada in eccessi di intellettualismo.

Un bel lavoro di musica improvvisata.

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