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Raffaello Pareti, Francesco Bearzatti, Mauro Ottolini, Walter Paoli: Il mondo che verrà
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Dopo il debutto quattro anni fa con The Roar at the Door il quartetto del contrabbassista toscano è tornato negli studi di Stefano Amerio per incidere un nuovo album in continuità col precedente: otto composizioni originali articolate nei tempi e nelle strutture che s'impongono per il trascinante drive ritmico e il veemente gioco di relazioni tra i musicisti.
Raffaello Pareti nelle note del disco si sofferma sui propri rapporti con la composizione ammettendo di non avere un metodo di lavoro disciplinato: "Aspetto paziente che un'idea abbocchi all'amo e così, come un cercatore di metalli preziosi, passo al setaccio le idee che seleziono dal riesame delle improvvisazioni (per lo più vocali) che scaturiscono in risposta a un brano, o un'idea, che ha infiammato la mia fantasia."
Quale che sia il metodo, i brani di Pareti s'impongono per la chiarezza delle soluzioni espressive, spesso giocate su frasi-tema o figure ritmiche ostinate che fungono da ossatura per ulteriori sviluppi. Una scrittura che lascia ampio spazio all'eccellente contributo di Francesco Bearzatti e Mauro Ottolini.
Il percorso musicale è fantasioso e variopinto. Alcuni brani si presentano con un taglio ritmico marcato (talvolta contagiosamente funky), efficaci parti esposte all'unisono e incisivi interventi personali: è il caso dei due nervosi temi introduttivi, "La strada" e "Il bar delle fragole," ma anche di "Crickets in My Head" e del conclusivo "Effetto Otto." In altri momenti ("Tra chiaro e oscuro," "Sirene") prevale un clima riflessivo, con cantabili melodie disegnate dal radioso clarinetto di Bearzatti e dell'evocativo trombone con sordina di Ottolini. Ma il tema di maggior presa è "Notturno," che s'impone per il clima deliziosamente retrò e le contagiose soluzioni ritmico melodiche. Sarebbe la colonna sonora ideale per un film noir ambientato negli anni cinquanta.
Raffaello Pareti nelle note del disco si sofferma sui propri rapporti con la composizione ammettendo di non avere un metodo di lavoro disciplinato: "Aspetto paziente che un'idea abbocchi all'amo e così, come un cercatore di metalli preziosi, passo al setaccio le idee che seleziono dal riesame delle improvvisazioni (per lo più vocali) che scaturiscono in risposta a un brano, o un'idea, che ha infiammato la mia fantasia."
Quale che sia il metodo, i brani di Pareti s'impongono per la chiarezza delle soluzioni espressive, spesso giocate su frasi-tema o figure ritmiche ostinate che fungono da ossatura per ulteriori sviluppi. Una scrittura che lascia ampio spazio all'eccellente contributo di Francesco Bearzatti e Mauro Ottolini.
Il percorso musicale è fantasioso e variopinto. Alcuni brani si presentano con un taglio ritmico marcato (talvolta contagiosamente funky), efficaci parti esposte all'unisono e incisivi interventi personali: è il caso dei due nervosi temi introduttivi, "La strada" e "Il bar delle fragole," ma anche di "Crickets in My Head" e del conclusivo "Effetto Otto." In altri momenti ("Tra chiaro e oscuro," "Sirene") prevale un clima riflessivo, con cantabili melodie disegnate dal radioso clarinetto di Bearzatti e dell'evocativo trombone con sordina di Ottolini. Ma il tema di maggior presa è "Notturno," che s'impone per il clima deliziosamente retrò e le contagiose soluzioni ritmico melodiche. Sarebbe la colonna sonora ideale per un film noir ambientato negli anni cinquanta.
Track Listing
La strada; Il bar delle fragole; Tra chiaro e oscuro; Il mondo che verrà; Sirene; Crickets in My Head; Notturno; Effetto Otto.
Personnel
Francesco Bearzatti: sax tenore, clarinetto; Mauro Ottolini: trombone, tromba bassa, flauti sardi; Raffaello Pareti: contrabbasso; Walter Paoli: batteria.
Album information
Title: Il mondo che verrà | Year Released: 2015 | Record Label: Artesuono
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Raffaello Pareti, Francesco Bearzatti, Mauro Ottolini, Walter Paoli
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Raffaello Pareti
Angelo Leonardi
Artesuono
Italy
Florence
Francesco Bearzatti
Mauro Ottolini
Il mondo che verrà