Salim Washington: Harlem Homecoming

Nato a Memphis, cresciuto in una famiglia impegnata attivamente nelle celebrazioni musicali della chiesa pentecostale, a proprio agio tanto in orchestre ispirate a Sun Ra che nelle gospel o rhythm & blues band , il sassofonista e compositore Salim Washington riversa in questo secondo lavoro da leader tutte le molteplici influenze che hanno caratterizzate il suo percorso musicale .

L' Harlem Arts Ensemble che si ascolta in Harlem Homecoming è una formazione rodata da più di sette anni di esibizioni in giro per gli States ed in perfetta sintonia con le idee musicali del leader. Che liberano una musica diretta, lontana da sofisticazioni o tentazioni intellettualistiche, di presa immediata ma non per questo banale.

E' un " ritorno a casa " pregno di suoni e di ritmi diversi; si passa così dai toni quasi elegiaci del brano iniziale con Salim impegnato al flauto traverso, alla frenesia ritmica della title track sostenuta da pieni di potenza orchestrale, dall'indolente shuffle di " Country Walk ," al gospel di " How Great Thou Art/Yes Lord ," passando per la scheggia impazzita di " There Is Now Grass Growing in Antartica ."

Nel suono dell'ensemble compatto, variegato e multiforme, giocano un ruolo importante Melanie Dyer, bella la timbrica scura, quasi rugosa del suo violino, il pianoforte del veterano Donald Smith, gustosamente bizzarra la sua miscela di stride e di free, ed il trombone fantasioso di Frank Lacy. Anche se non sono le individualità a caratterizzare la registrazione, ma un concetto di orchestra intesa spesso come voce solista.

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