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Frames - Pericopes
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Alessandro Sgobbio & Emiliano Vernizzi Pericopes
Frames
ParmaFrontiere
* * *
Otto brani (live al Teatro Sociale di Gualtieri, patria di Antonio Ligabue, il 12 settembre 2013) più tre tracce extra (la terza, per la verità, è semplicemente un pezzo extrascaletta dallo stesso concerto), una durata totale di ottantatre minuti, una musica educata, calibrata, controllatissima, frutto del dialogare fra il pianoforte di Alessandro Sgobbio e i sassofoni (tenore e soprano) di Emiliano Vernizzi: questo, in estrema sintesi, il contenuto del DVD in oggetto.
Diciamo subito che la componente visiva è nello specifico più o meno un corollario (peraltro utile, nelle sue tonalità scure, magre, in cui tutto si muove nella penombra e nella totale assenza di orpelli), visto che di fronte abbiamo la pura e semplice traccia video del concerto di cui sopra.
La musica deambula lenta, asciutta, parsimoniosa, in un'estrema pulizia, formale e ispirativa, senza soverchie differenze tra brano e brano (qualche bagliore più deciso, al di là di singoli frammenti, ci arriva dal conclusivo "Martyrlied"), in una coerenza di tratto ammirevole quanto, alla lunga, persino troppo monolitica, recalcitrante alla dialettica interna. Sembra per più versi allungare la propria longa manus sull'intero lavoro l'aplomb di emanazione (di imprinting?) classicheggiante che Sgobbio esprime nei segmenti solitari.
Fra i contenuti extra, si segnala il primo, "La Rentrée," con una Venezia che va tutta al contrario, salvo Sgobbio e Vernizzi. Che la dialettica cercata sia questa, tutta esterna alla monade-duo?
Frames
ParmaFrontiere
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Otto brani (live al Teatro Sociale di Gualtieri, patria di Antonio Ligabue, il 12 settembre 2013) più tre tracce extra (la terza, per la verità, è semplicemente un pezzo extrascaletta dallo stesso concerto), una durata totale di ottantatre minuti, una musica educata, calibrata, controllatissima, frutto del dialogare fra il pianoforte di Alessandro Sgobbio e i sassofoni (tenore e soprano) di Emiliano Vernizzi: questo, in estrema sintesi, il contenuto del DVD in oggetto.
Diciamo subito che la componente visiva è nello specifico più o meno un corollario (peraltro utile, nelle sue tonalità scure, magre, in cui tutto si muove nella penombra e nella totale assenza di orpelli), visto che di fronte abbiamo la pura e semplice traccia video del concerto di cui sopra.
La musica deambula lenta, asciutta, parsimoniosa, in un'estrema pulizia, formale e ispirativa, senza soverchie differenze tra brano e brano (qualche bagliore più deciso, al di là di singoli frammenti, ci arriva dal conclusivo "Martyrlied"), in una coerenza di tratto ammirevole quanto, alla lunga, persino troppo monolitica, recalcitrante alla dialettica interna. Sembra per più versi allungare la propria longa manus sull'intero lavoro l'aplomb di emanazione (di imprinting?) classicheggiante che Sgobbio esprime nei segmenti solitari.
Fra i contenuti extra, si segnala il primo, "La Rentrée," con una Venezia che va tutta al contrario, salvo Sgobbio e Vernizzi. Che la dialettica cercata sia questa, tutta esterna alla monade-duo?