Satoko Fujii Orchestra New York: Eto

Anche la musica, naturalmente, risulta governata dai numeri. Eto si apre con un lungo brano (oltre nove minuti) nel quale l'orchestra si muove a pieno organico, le masse sonore si spostano con fluidità tra pieni folgoranti e pianissimi quasi impercettibili, sezioni moderatamente swing e squarci free, accenni di melodia e sconfinamenti dalla tonalità.

Poi dodici pennellate - nessuna supera i due minuti e mezzo - ciascuna interpretata da un solista e da uno strumento diverso, e ciascuna ispirata ad un animale dello zodiaco. Qui i solisti si sbizzarriscono nell'emulare versi, movimenti, comportamenti mettendo in mostra controllo dello strumento, perizia tecnica e soprattutto smisurata fantasia. L'orchestra si scompone in diverse formazioni a geometria variabile che mettono la loro duttilità al servizio del solista di turno creando dei mini affreschi organici ecompiuti.

Eto si chiude con due brani che superano abbondantemente i cinque minuti, riannodando lentamente i fili del discorso che si ricompone gradualmente chiudendo il cerchio, o meglio il ciclo, con un finale ricco di dolcezze e portatore di un messaggio di speranza. Ottava pubblicazione dell'orchestra il disco è la testimonianza di una longevità assai rara per questo tipo di formazione oltre che segno tangibile di una creatività in grado di rigenerarsi insieme ad una società in continuo movimento.

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