Aldo Romano: État de fait

La cifra stilistica è quella della canzone sofisticata, ben più che della musica jazz, anche se negli interventi solistici di Mauro Negri al clarinetto e Francesco Bearzatti al sax tenore l'improvvisazione sia ben presente, così come in numerosi passaggi del piano di Danilo Rea - peraltro protagonista assoluto del CD - e del contrabbasso dell'ottimo Rémi Vignolo.

I brani suggestivi abbondano tra le dieci tracce e i quaranta minuti di musica. Spicca senza dubbio la title track, dalla coloritura jazzistico-elettrica ma dai ritmi di un pop postmoderno, nella quale Romano, più che cantare, interpreta un talking. Notevoli poi "L'embellie", scandita dalle percussioni di U.T. Gandhi, e "Visage de femme", storico brano strumentale di Romano, qui arricchito di liriche. E poi "E l'on reve", "C'est mon coer" e "Non mi dire" (a firma di Nicky Nicolai), più melodiche, nelle quali Romano fa davvero - e piuttosto bene - lo chansonnier.

Conclude il lavoro "Dreams+Waters", splendida ballad originale per trio, senza interventi vocali, quasi che, salutando, Romano volesse ricordare a tutti in modo chiaro quali sono le sue radici e cosa è e rimane capace di dire nell'universo del jazz. Ma, in fondo, non era necessario: a chi fosse stato capace di ascoltare, le sue radici erano ben udibili in tutto quanto il disco.

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