Amedeo Verniani: Due
Giovanissimo contrabbassista toscano, Amedeo Verniani presenta qui la sua opera prima, pubblicata dall'etichetta indipendente Fonterossa Records della sua mentora Silvia Bolognesi. Le sette composizioni in programma sono tutte della penna di Verniani, che le interpreta alla testa di una formazione che mescola virtuosamente l'entusiasmo della gioventùquella del pianista Joseph Nowell e del batterista Pieluigi Foschicon la creatività dell'esperienzaquella delle due prime voci, il violinista Emanuele Parrini e il trombonista Tony Cattano.
All'ascolto la scelta risulta più che riuscita, perché ciascuno dei compagni fa la sua parte in un contesto compositivo al tempo stesso ben caratterizzato ed estremamente libero, ovvero orientato all'inclusione dei contributi individuali, come giustamente dev'essere nel jazz. Lo si apprezza fin dall'avvio, con il progressivo addensarsi delle voci attorno a un temino minimale e un po' sghembo lanciato dal violino, seguito dal magmatico e sospeso dialogo collettivo in stile free: vi dominano Parrini e Cattanoperaltro forti di una intesa pluriennale in molteplici contestima il trio dei più giovani opera in modo originale ed encomiabile, senza prendere la scena e tuttavia costruendo un affresco sorprendente.
Più articolata e narrativa la successiva Gregor Samsamerita sottolineare i riferimenti extramusicali, qui il protagonista de La metamorfosi, subito dopo il grande pittore espressionista Egon Schiele, in seguito Majakovskijche conserva comunque una lentezza meditativa che esalta la libertà degli apporti individuali e la bellezza dei suoni. Le due parti dell'Autoritratto, appunto dedicato a Schiele, vedono crescere la tensione drammatica grazie prima a un'interazione tra violino, contrabbasso e batteria, poi a quella tra il nervoso trombone di Cattano, il piano e ancora contrabbasso e batteria, che svolgono un lavoro mutevolissimo, libero e che tuttavia mantiene sempre una piena coerenza. Notevole, al centro della seconda parte, l'assolo dello stesso Verniani, che muta la scena e apre un sipario bluesy sul quale spiccano gli assoli di Parrini e Nowell.
In Lilicka! (titolo di una poesia di Majakovskij) l'atmosfera torna più sospesa, incastonata da un tema del pianoforte di Nowell, che poi gioca un ruolo importante per tutto il brano, lavorando anche sulle corde, assieme alla batteria di Foschi e al contrabbasso del leader. Bravissimo Cattano, che in un lungo assolo soffuso gioca quasi a nascondersi dietro la ritmica. Dopo la breve parentesi libera di Viaggio, il disco si conclude con la lenta e meditativa Il dono del disegno, segnata dal lavoro percussivo di Foschi, nel quale, come nel brano di apertura, tutte le voci si esprimono con libertà addensandosi in un suono collettivo coerente.
Disco molto bello, che si esalta nei ripetuti ascolti perché sempre di nuovo da scoprire, del quale sorprende la raffinata completezza, soprattutto perché opera di un ventunenne al suo primo CD da leader, artista che in futuro sarà necessario seguire con molta attenzione.
All'ascolto la scelta risulta più che riuscita, perché ciascuno dei compagni fa la sua parte in un contesto compositivo al tempo stesso ben caratterizzato ed estremamente libero, ovvero orientato all'inclusione dei contributi individuali, come giustamente dev'essere nel jazz. Lo si apprezza fin dall'avvio, con il progressivo addensarsi delle voci attorno a un temino minimale e un po' sghembo lanciato dal violino, seguito dal magmatico e sospeso dialogo collettivo in stile free: vi dominano Parrini e Cattanoperaltro forti di una intesa pluriennale in molteplici contestima il trio dei più giovani opera in modo originale ed encomiabile, senza prendere la scena e tuttavia costruendo un affresco sorprendente.
Più articolata e narrativa la successiva Gregor Samsamerita sottolineare i riferimenti extramusicali, qui il protagonista de La metamorfosi, subito dopo il grande pittore espressionista Egon Schiele, in seguito Majakovskijche conserva comunque una lentezza meditativa che esalta la libertà degli apporti individuali e la bellezza dei suoni. Le due parti dell'Autoritratto, appunto dedicato a Schiele, vedono crescere la tensione drammatica grazie prima a un'interazione tra violino, contrabbasso e batteria, poi a quella tra il nervoso trombone di Cattano, il piano e ancora contrabbasso e batteria, che svolgono un lavoro mutevolissimo, libero e che tuttavia mantiene sempre una piena coerenza. Notevole, al centro della seconda parte, l'assolo dello stesso Verniani, che muta la scena e apre un sipario bluesy sul quale spiccano gli assoli di Parrini e Nowell.
In Lilicka! (titolo di una poesia di Majakovskij) l'atmosfera torna più sospesa, incastonata da un tema del pianoforte di Nowell, che poi gioca un ruolo importante per tutto il brano, lavorando anche sulle corde, assieme alla batteria di Foschi e al contrabbasso del leader. Bravissimo Cattano, che in un lungo assolo soffuso gioca quasi a nascondersi dietro la ritmica. Dopo la breve parentesi libera di Viaggio, il disco si conclude con la lenta e meditativa Il dono del disegno, segnata dal lavoro percussivo di Foschi, nel quale, come nel brano di apertura, tutte le voci si esprimono con libertà addensandosi in un suono collettivo coerente.
Disco molto bello, che si esalta nei ripetuti ascolti perché sempre di nuovo da scoprire, del quale sorprende la raffinata completezza, soprattutto perché opera di un ventunenne al suo primo CD da leader, artista che in futuro sarà necessario seguire con molta attenzione.
Track Listing
Il giorno del mio compleanno; Gregor Samsa; Autoritratto parte 1: per Egon Schiele; Autoritratto parte 2: per Egon Schiele; Lilicka!; Viaggio; Il dono del disegno.
Personnel
Amedeo Verniani: bass; Emanuele Parrini: violin; Tony Cattano: trombone; Joseph Nowell: piano; Pierluigi Foschi: drums.
Album information
Title: Due | Year Released: 2019 | Record Label: Fonterossa Records