Pierluigi Balducci - Maurizio Brunod - Marta Raviglia: Cherry Dance

La ricetta è semplice: suoni purissimi distillati dalle chitarre di Maurizio Brunod e dai bassi di Pierluigi Balducci, a sostenere la voce di Marta Raviglia, errante tra canto e vocalizzo, tra contemporanea e jazz, sempre comunque opportuna, originale ed evocativa.

Il lavoro si apre con una versione di Brunod di un brano di John Dowland, per poi proseguire con una rilettura del fado ad opera di Balducci e una del choro di Brunod, con la Raviglia che vocalizza in modo assai originale, così come nella title track, giocata nel contrasto tra suoni acustici ed elaborazioni elettroniche e che - emblema del lavoro - non trova una collocazione di genere. Complessa anche la rilettura del tradizionale "Black Is the Colour," con rumori e suoni in tensione con la voce della cantante.

Un disco quindi che evoca scenari senza confini e vive del dialogo tra le diverse voci, cameristicamente, e che certo nella freschezza e originalità di Marta Raviglia trova il momento qualificante.

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