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Carlo Magni
ByPer cominciare, un omaggio alla musica del grande Nino Rota (e non solo), con un Chris Potter stellare. Dal canto suo Pieranunzi è una delizia per palati fini: poesia pura, arrangiamenti sopraffini, voicings pianistici meravigliosi e assoli pregnanti. Un vero maestro.
02. Kurt Elling - Flirting with Twilight (Blue Note - 2001).
Un musicista/artista mostruoso. Mai sentito un cantante di questo livello, in grado di affrontare tutta la musica americana del novecento e di rivitalizzarla, grazie anche al sapiente lavoro di Laurence Hobgood, il suo pianista. Un talento allo stato puro, basti ascoltare la versione di "Easy Living," un capolavoro!
03. Johann Sebastian Bach - Il Clavicembalo ben temperato - Sviatoslav Richter (1973 - Innsbruck - Live PoloArts POLO CL4B860802 (4CD).
Un'opera monumentale, che ogni pianista dovrebbe conoscere e suonare. Questa versione live di Richter è un modello assoluto, per lucidità esecutiva e cura del suono.
04. Bill Evans & Jim Hall - Undercurrent (Blue Note - 1962).
L'arte del duo, dell'ascolto reciproco. L'importanza dello spazio in musica, elevata alla massima potenza. Una scuola di jazz, da parte di due artisti rivoluzionari, che hanno cambiato per sempre i loro strumenti.
05. Eliane Elias - Plays Jobim (Blue Note - 1990).
La musica di Antonio Carlos Jobim interpretata dalla pianista brasiliana, con Eddie Gomez e Jack DeJohnette. Niente cliché, ma una rilettura che mostra l'amore per la propria terra da parte della Elias.
06. Toots Thielemans - Only Trust Your Heart (Concord - 1988).
L'album che preferisco del grande Toots, affiancato, tra gli altri, da Fred Hersch e Joey Baron. Da non perdere la splendida "Three and One" di Thad Jones ed uno dei tanti capolavori di Shorter, vale a dire il brano d'apertura "Speak No Evil".
07. Kenny Wheeler - Gnu High (ECM - 1976).
Wheeler, Jarrett, Holland e DeJohnette suonano in maniera mostruosa. Il trombettista canadese è autore di tutte le composizioni, una più bella ed interessante dell'altra. Che gruppo, peccato non abbia avuto un seguito!
08. Chick Corea - Now He Sings, Now He Sobs (Blue Note - 1968).
Uno dei miei primi dischi di jazz. Sconvolgente! L'Armando mette subito le cose in chiaro, ma non da meno sono Miroslav Vitous e Roy Haynes. Ogni brano è una chicca, ma ne scelgo tre: "Now He Beats the Drum, Now He Stops," "My One and Only Love" e "What Was".
09. Chet Baker - Almost Blue (West Wind - 2000).
Che dire? Chet, il poeta maledetto, con la sua voce e la tromba, ti inchiodano dalla prima nota. Memorabile la versione di "My Funny Valentine," con Harold Danko al pianoforte, in un crescendo che sembra non finire mai, come il talento del musicista dell'Oklahoma.
10. Keith Jarrett - Standards Live (ECM - 1986).
Il disco che mi ha fatto dire, con un po' di presunzione: voglio provare anch'io a suonare questa musica! L'introduzione di "Stella by Starlight" fu un pugno nello stomaco, dal quale mi sto riprendendo solo adesso, a poco più di vent'anni di distanza...
Foto di David Forman.
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