Lica Cecato: Call Porter

Quelle di Cole Porter restano alcune delle composizioni più raffinate e avvincenti del classico songbook statunitense e hanno avuto migliaia di versioni stilisticamente diverse nella popular music e nel jazz. Come recita il sottotitolo del disco, questa "distorsione temporale nella musica di Cole Porter" è una delle riletture più eccentriche.

I leader sono Paolo Baltaro, polistrumentista e produttore di rock d'avanguardia, e Lica Cecato, versatile cantante di origini brasiliane diplomata al Berklee College che spazia dal jazz alle contaminazioni più diverse.

La distorsione temporale sulle canzoni di Porter si manifesta in variopinte versioni connesse ad autori e stili della seconda metà del Novecento: un viaggio immaginario che prova a rileggere quei temi con gli occhi di Jimi Hendrix, Beatles, Subsonica, Steely Dan, Burt Bacharach, John Zorn e altri nomi del rock, della pop music e del jazz.

Il progetto può apparire azzardato ma il risultato è piacevole. Lica Cecato è una vocalist esuberante e gli arrangiamenti di Baltaro sono appropriati. Il taglio del disco è quello di un'accattivante musical con l'equilibrio che pende più sul versante del rock e della pop music che del jazz (ma non vuol essere una critica negativa). Molti dei brani sono variopinte medley e i brani di Cole Porter reggono benissimo la "macchina del tempo," annunciata alla sua immaginaria segreteria telefonica.

Abbiamo apprezzato particolarmente "Everytime We Say Goodbye—Tea for Burt—Wives and Lovers" con gli interventi del compianto Garrison Fewell; la rilettura hendrixiana di "It's Allright with Me" e quella che riecheggia Steely Dan in "Let's Misbehave," con gli interventi di Luca Donini al sax tenore e Gabriel Delta alla chitarra.

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