Antonio Forcione Quartet

Maresca (PT) - 18.08.2010

Da oltre venticinque anni residente in Inghilterra, Antonio Forcione è considerato da molti uno tra i massimi virtuosi della chitarra, al punto che Charlie Haden - che certo di chitarristi se ne intende! - qualche anno fa ha registrato con lui un disco in duo, Heartplay. Eppure, Forcione è sorprendentemente quasi sconosciuto da noi: solo gli appassionati ne conoscono l'esistenza e rarissime sono le sue apparizioni in concerto.

La cosa sarà apparsa ancor più sorprendente a chi fosse stato presente al concerto che il chitarrista ha tenuto a Maresca, sulle montagne alle spalle di Pistoia, per il festival Sentieri Acustici, che ha avuto l'ottima intuizione di (ri)portarlo in Italia. Forcione era con il suo eccellente quartetto multinazionale Passion, Grace and Fire, composto con lui dalla inglese di origine nigeriane Jenny Adejayan al violoncello, dall'inglese Nathan Thomson al contrabbasso e flauto e dal brasiliano Adriano Adewale alle percussioni. Tutti musicisti che hanno grande affiatamento con Forcione, suonando assieme da tempo e avendo registrato più di un album, ma soprattutto splendidi artisti, ricchi di fresche idee.

Il repertorio messo in scena era estremamente variegato, pressoché tutto originale e composto prendendo certo molti spunti dalla tradizione ispanica, ma immettendovi riferimenti da molteplici culture e stili: jazz, pop, latin, senza disdegnare passaggi d'ambito spiccatamente classico (dal quale proviene la Adejayan). Il tutto, condito da momenti di brillantissimo virtuosismo, in special modo da parte di Forcione e Adewale, autori di alcuni duetti deliziosi dal punto di vista musicale e gustosissimi da quello scenico, grazie alle loro capacità mimiche: partite a ping pong con le note come palline, una sorta di minirissa giocata sullo sketch di suonare l'uno lo strumento dell'altro, e così via. Il tutto, ovviamente, senza minimamente sacrificare la qualità della musica.

Ma lo spettacolo più stupefacente sono stati i momenti in cui il chitarrista ha suonato in solitudine: tecnicamente superbo, Forcione dà la straordinaria impressione di poter trarre dalla chitarra praticamente di tutto, suonandola come se fosse una tastiera, oppure arpeggiando con entrambe le mani contemporaneamente, o ancora modificandone i suoni facendola vibrare e oscillare, o infine accompagnandosi ritmicamente percuotendola... Insomma, uno spettacolo davvero unico, che entusiasma appassionati e profani (chi scrive aveva assistito a un altro concerto, due anni orsono al Fringe Festival di Edimburgo, e il successo era stato fragoroso come a Maresca).

Di questo splendido e colpevolmente trascurato artista ci occuperemo presto in modo più dettagliato in queste pagine. Nel frattempo, chi si imbattesse in un suo disco o, ancor meglio, nella possibilità di assistere a un suo spettacolo, non si lasci sfuggire l'occasione.

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