Reggie Washington: A Lot of Love, Live! (My Trios)

Ad un attento ascolto risultano abbastanza evidenti le differenti sensibilità interpretative dei due ensemble che pure sono stati strategicamente miscelati per dare l’idea di unicum, di musica che annulla distanze geografiche e stilistiche. Se lo spiccato senso ritmico, la sapiente miscela di groove acustico ed elettrico, di influenze funky e di aggiornato linguaggio bop e la felice vena compositiva di Reggie Washington si possono considerare il collante della registrazione, appare interessante l’approccio assolutamente personale delle due formazioni.

Laddove il sax di Ravi Coltrane è aggressivo, irruento, spigoloso, a tratti ruvido, il tenore di Vann non può prescindere da una certa morbidezza europea che sconfina, in “This One“, in un lirismo meditativo di tipo nordico. E se le percussioni di Lake frantumano la scansione ritmica e accentuano un continuo gioco ad elastico della pulsazione, quelle di Galland, pur essendo mobilissime e assai dinamiche, prediligono una azzeccata coloritura timbrica.

Disco ricco di energia, con alcune composizioni gradevoli e una rilettura della classica “Fall“ di Shorter piuttosto originale, con la struttura armonica ridotta all’essenziale ed il tema proposto sottoforma di mantra incantatorio.

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