Brown vs Brown: Twitch and Shout

A differenza di Kneebody, colleghi americani a cui Brown vs. Brown si potrebbero in qualche modo associare per il tipo di approccio alla materia sonora, questi ultimi accentuano la componente più marcatamente rock. Le sonorità sono poderose, gravide di effetti e di riverberi, nelle trame scure e grumose si aprono improvvisi squarci di lancinante luminosità timbrica, l’elettricità della chitarra contagia le evoluzioni del sax contralto che irradia abbondanti dosi di acidità.

La struttura dei brani risulta complessa e articolata, la propulsione ritmica sembra governata da un cappellaio matto che si diverte a (s)combinare le metriche. L’eccellenza dei solisti viene messa al servizio della causa comune, una causa votata a sconfiggere la noia, a ribaltare i luoghi comuni, ad utilizzare l’improvvisazione come ulteriore strumento per dar forma alle inarrestabili idee della band.

Vi è in Twitch and Shout (gran titolo) una formidabile energia esaltata da azzeccati arrangiamenti e dalla capacità di sorprendere continuamente l’ascoltatore tipica delle band che si lasciano alle spalle rassicuranti approdi stilistici per solcare i mari agitati della scoperta e dell’improvvisazione avventurosa.

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